Emilia Romagna

Bologna, anno giudiziario: “Ci trattavano da disturbati. Oggi sono solo più sottili”

Il presidente della Corte d'Appello Lucentini critico nei confronti del governo, definito irrispettoso: "Con mia enorme sorpresa ho constatato che sul sito internet governativo 'passodopopasso' c'era testuale la scritta Meno ferie dei magistrati: giustizia più veloce. E' sconsolante"

“Una volta ci trattavano da disturbati mentali”, oggi “il metodo è mediaticamente più sottile e dunque di maggiore suggestività”. Giuliano Lucentini, presidente della Corte d’appello di Bologna ha dedicato gran parte della sua relazionedi  inaugurazione dell’anno giudiziario in Emilia Romagna a criticare il governo. Un governo, è quanto si legge tra le righe del discorso, che nella delegittimazione dei giudici non sarebbe diverso da quelli di Silvio Berlusconi: “Le cose sono rimaste sostanzialmente quelle di prima”, ha detto il giudice, che però nel suo discorso non nomina mai esplicitamente l’ex premier e attuale capo di Forza Italia.

Secondo Lucentini il “metodo mediaticamente più sottile” è quello di contestare le ferie: “Con mia enorme sorpresa – ha detto Lucentini – ho constatato che sul sito internet governativo ‘passodopopasso’ c’era testuale la scritta Meno ferie dei magistrati: giustizia più veloce”. E qui il giudice ha sferzato l’esecutivo e ha parlato di “sconsolante accostamento delle due proposizioni”, nonostante, secondo il giudice la questione ferie “sia del tutto secondaria”. Lucentini ha ricordato anche che Renzi, a settembre, quando l’Associazione nazionale magistrati preannunciava uno sciopero, uscì pubblicamente con un “Brrr… che paura”, che Lucentini ha definito “irrispettoso”.

Il presidente della Corte d’Appello ha poi difeso a spada tratta la qualità e la quantità del lavoro dei magistrati, una “assoluta laboriosità” riconosciuta dall’Europa e dagli stessi uffici del ministero della Giustizia. Lucentini ha concluso: “Non voglio pensare che la politica, per farsi bella, non volendo o non potendo metter mano a una seria riforma della giustizia, debba ricorrere a mezzucci di tal genere. Che per le istituzioni possono essere mortali”.

In prima fila all’inaugurazione dell’anno giudiziario, a rappresentare il governo c’era il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti che ha lasciato la sala non appena il presidente Giuliano Lucentini ha terminato il suo intervento: “Ero qui per ascoltare, non voglio commentare – ha spiegato Galletti – non è il momento di fare polemiche. Le riforme sono il punto forte del nostro governo, ci sono molte resistenze, ma andiamo avanti comunque”.