Società

Pino Daniele, la ‘famiglia liquida’ de ‘la defilata, la moglie, la compagna’

Nelle cronache giornalistiche sono state denominate la defilata, la moglie, la compagna. Loro sono molto semplicemente le tre donne della vita, i tre grandi amori di Pino Daniele.
Dorina, la defilata, è la sua prima moglie. Corista nella band dei suoi primi concerti, ora vive appartata a Formia. Nelle gallerie fotografiche compare in una sola immagine. Una presenza così discreta da risultare quasi invisibile. I due divorziano nel ’92, quando a casa di Troisi Pino Daniele incontra Fabiola Sciabbarrasi.

Romana, ex modella, diventa la sua seconda moglie. È bella Fabiola, e forte del suo amore e del suo status giuridico, quando parla di Pino dice sempre “mio marito”, anche se non vive più con lui da un paio di anni, da quando Pino si è innamorato di Amanda Bonini e vive con lei nella villa in Toscana. Ma la ribalta mediatica è tutta sua, di Fabiola, che senza mezze parole chiama in causa Amanda con risentimento quasi urlato. Non si capacita di quel viaggio verso un ospedale romano a sera inoltrata con Pino che ha un infarto in corso. Le imputa grande leggerezza, una sottovalutazione del rischio, e lo fa senza mai nominarla, ma usando semplicemente la locuzione di “la signora”.
Chi dice moglie, fidanzata, compagna, vedova, dice parole che sono forme vuote, risponde alla domanda ‘cosa sei’ e non ‘chi sei’. Nel nome è la nostra identità, nominare è “riconoscere”.

Le guerre tra le varie famiglie di personaggi dello spettacolo e non solo, che seguono il giorno dopo le esequie, spesso nemmeno a rito concluso, non ci hanno risparmiato dettagli poco edificanti per rivendicazioni non solo di eredità – che per quella c’è sempre la giurisprudenza – ma anche a rivendicazioni di un primato nel cuore di chi non c’è più.

“Pino è stato e sarà sempre il mio grande amore” ha dichiarato Fabiola. Come se dopo ventidue anni e tre figli avessimo dei dubbi.

“Pino è nel mio cuore e ci resterà per sempre.” ha detto Amanda, aggiungendo: “Io sono dove è lui. Se lui non è più qui io non starò più qui”. Chiaramente una stoccata alle nemmeno tanto velate dichiarazioni di Fabiola su chi avesse diritto a stare in quella villa.

Anticipa e segue tutta la vicenda il silenzio pieno di rispetto di Dorina.

Siamo ancora acerbi per la società liquida, dove i confini si perdono, dove si annulla il nostro potere di controllo sulle nostre storie d’amore. In fondo il dolore urlato di Fabiola possiamo capirlo. È più forte e lacerante la mancanza di chi se ne ve senza dire addio. E a fare compagnia restano solo i ricordi struggenti di un periodo felice che non tornerà più. Per tutte loro tre.

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