Auto & moto

Chevrolet Volt, l’elettrica che va anche a benzina ci riprova. In America, per ora – Fotogallery

La prima Chevrolet Volt è stata un successo di critica, più che di pubblico. Acclamata dalla stampa e dagli esperti per l'originalità del progetto – la gemella Opel Ampera è stata persino eletta Auto dell'anno 2012 in Europa – non ha incontrato pienamente il favore del mercato. Nel 2014, negli Stati Uniti, è stata venduta complessivamente in 19.000 esemplari, contro le previsioni di 60.000 unità l'anno annunciate al lancio del modello dall'allora amministratore delegato di GM, Dan Akerson. In Europa, addirittura, la Volt/Ampera potrebbe non avere un'erede, come sostiene il giornale specializzato Automotive News Europe: la Chevrolet sta abbandonando il Vecchio Continente e la Opel non vuole sbilanciasi sul destino del modello. Intanto, comunque, la Chevrolet presenta oggi al Salone di Detroit la nuova Volt per l'America, che dovrebbe mitigare uno dei difetti maggiori della prima generazione: il prezzo. Secondo la stampa americana, l'auto dovrebbe costare circa 30.000 dollari, quindi 5.000 in meno della vecchia, i cui prezzi erano già stati abbassati di altri 5.000 dollari nel 2013. Della prima Volt, il modello del 2015 mantiene la propulsione elettrica "range extended”, traducibile come "ad autonomia estesa": si tratta di una forma di veicolo ibrido la cui propulsione è sempre affidata a un motore elettrico. A differenza delle "elettriche pure", la corrente può venire anche da un generatore collegato a un motore 1.5 a benzina, oltre che dalle batterie da 18,4 kWh. Rispetto al modello precedente, la nuova Volt è più leggera, ha una linea più sportiva e ha un'autonomia elettrica maggiore, 80 km contro i precedenti 60. L'autonomia complessiva (batterie cariche e serbatoio da 34 litri pieno) passa da 610 a 676 km.