Politica

M5s, capogruppo espelle Vacciano e Simeoni. Ma il gruppo votò contro

I due portavoce a dicembre scorso avevano annunciato la volontà di lasciare la carica in polemica con la gestione del Movimento. La maggioranza aveva chiesto che fino al voto dell'Aula non fossero mandati al gruppo misto. Ma Casaleggio ha chiesto che siano cacciati

Prima l’assemblea dei senatori M5S ha respinto le dimissioni dei colleghi Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni. Poi il capogruppo Alberto Airola, probabilmente su richiesta di Gianroberto Casaleggio, ha firmato l’espulsione. Nuovo scontro in casa 5 Stelle e nuovi malumori: lo staff sconfessa ancora una volta la volontà del gruppo. “Assemblea ancora una volta svilita, messa sotto e calpestata”, ha commentato su Twitter il deputato Walter Rizzetto.

I due parlamentari sono fuori dal Movimento: lui, famoso per l’intervento a Palazzo Madama prima di Natale durante la maratona per la legge di stabilità (“Ma stiamo votando il testo di topolino?”) e lei, mamma del deputato Cristian Iannuzzi (anche lui dimissionario), avevano deciso di lasciare il Movimento 5 stelle dopo la richiesta del loro Meetup di Latina. I tre hanno annunciato l’addio il 22 dicembre scorso in polemica con la gestione del Movimento e le ultime evoluzioni in casa M5s (dalle espulsioni dei colleghi Pinna e Artini senza passare dall’assemblea, fino alla nomina di un direttorio). Fin da subito avevano ribadito la loro volontà di lasciare la carica in Parlamento e non unirsi al gruppo misto. Il voto dei colleghi per la loro permanenza metteva però in difficoltà Grillo e Casaleggio: le scorse dimissioni volontarie (Mussini, Bencini, Romani, Casaletto e Bignami) si erano risolte con un espulsione via blog solo un anno fa.

L’Aula del Senato voterà per le loro dimissioni nelle prossime settimane, ma per il momento i colleghi grillini avevano deciso a maggioranza che non avrebbero voluto la loro uscita dal gruppo. A preoccupare tra le altre cose anche l’eventuale ulteriore riduzione di organico per l’M5s a Palazzo Madama che comporterebbe meno budget e meno rappresentanza in commissione.

D’accordo erano in un primo momento anche i più vicini a Grillo e Casaleggio. “Nell’assemblea”, aveva spiegato l’ex capogruppo Paola Taverna, “Simeoni e Vacciano hanno ribadito di essere pronti a rispettare le regole del M5S – dalla restituzione di parte dello stipendio alle votazioni a maggioranza- fino a quando le dimissioni, reiterate di volta in volta, non verranno accettate dall’Aula. Nel nostro gruppo è previsto un passo indietro, ma a patto che chi lascia torni a casa lasciando posto ad altri”. Per cui, “fino a quando le dimissioni di Vacciano e Simeoni non verranno accettate ben venga che restino entrambi nel nostro gruppo piuttosto che passare al Misto per poi lasciare che a sostituirli sopraggiungano due neo senatori in ingresso al gruppo Misto”. Ma c’è già chi polemizza. I senatori ex grillini, ora, appunto, in forza al gruppo Misto, chiedono si faccia chiarezza sulla “disparità di trattamento“.