Cronaca

Mafia capitale, attentato all’ufficio politico Pd di Coratti

Una bomba ha danneggiato una delle sedi romane del Partito, che fa capo all'ex presidente dell'Assemblea capitolina, dimessosi dopo il coinvolgimento nella maxi inchiesta di novembre. Orfini: "Clima inquietante"

Un attentato incendiario nella notte ha colpito la sede del Pd di via della Bufalotta, a Roma, che è anche ufficio politico di Mirko Coratti, l’ex presidente dell’Assemblea capitolina indagato nell’inchiesta  Mafia Capitale e autosospesosi dal Partito. L’esplosione si è verificata intorno alle 3 e ha danneggiato il locale, distrutto la serranda esterna e infranto i vetri di alcuni appartamenti vicini e di un bar. Nessuno è rimasto ferito. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri, che hanno trovato tracce di liquido infiammabile, versato presumibilmente da una finestra posteriore. L’esplosione ha parzialmente distrutto una parete interna e danneggiato alcune auto in sosta davanti alla sede. Il boato è stato fortissimo ed è stato avvertito anche in altre strade del quartiere. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri della stazione Talenti e del Nucleo Investigativo di Roma.

I vetri della porta d’ingresso sono infranti, la serranda divelta, sedie e tavoli accatastati e la grande insegna “Pd Ufficio politico Coratti” annerita dal fumo. In strada, nei pressi dell’edificio che si estende su un unico piano, si sono radunate alcune persone iscritte al partito che hanno commentato parlando tra di loro: “E’ da tempo che dicevamo di togliere la targa con su scritto Ufficio politico Coratti. Temevamo che dopo tutto lo scandalo ci potessero essere ritorsioni”.

Sul posto è arrivato anche il commissario del Pd romano, Matteo Orfini, che ha espresso una “condanna ferma nei confronti dell’ attentato, che si inserisce in un clima inquietante qui a Roma. Speriamo – ha aggiunto – che le forze ordine individuino al più presto sia i responsabili sia le ragione di questo gesto”.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, in cui si ipotizza il reato di incendio doloso. I magistrati attendono una relazione dei vigili del fuoco e le prime risultanze degli accertamenti da parte dei carabinieri.

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