Ambiente & Veleni

Fracking, la svolta di Cuomo: lo Stato di New York vieta le trivelle. Renzi prenda esempio

Saranno le elezioni del 2016 che si avvicinano, sarà che la pressione è stata martellante, sarà che chissà forse un po’ ci crede anche lui, ma oggi 17 dicembre il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo ha annunciato che il fracking sarà vietato nello Stato da lui amministrato. Perché? Perché ci sono “gravi preoccupazioni” per la salute delle persone.

E’ un enorme cambio di rotta, e mostra quanto importante sia la protesta – i politici, alla fine sono solo tali, vanno dove va il vento e sta a noi alzare la voce, che sia New York, che sia Ortona.

Sei, sette, otto anni fa, i petrolieri avevano cercato di promuovere il fracking nel Marcellus Shale come il miracolo del futuro, grazie al quale le zone economicamente depresse dello Stato di New York, quelle agricole, più interne, al confine con la Pennsylvania, avrebbero scoperto il miracolo economico.

Andrew Cuomo è orgoglioso del suo modo veloce e deciso di governare ed ha affrontato molte altre questioni di petto a New York, fra cui l’approvazione di leggi più severe contro l’uso di armi. Sul fracking invece è stato a lungo silenzioso e titubante. Anzi, c’è stato un periodo in cui pensava anche di approvarlo nelle zone più povere di New York State. Ma si è ritrovato contro una gran mole di persone che di fracking non ne vogliono sapere.

E così, invece di dire sì o no, e per non inimicarsi nessuno Cuomo ha continuato a rimandare ad altra sede, dicendo che prima di decidere si sarebbe dovuto completare un rapporto sulla salute pubblica. Sono circa sei anni che abbiamo aspettato questo rapporto! La cosa buona però è che nel frattempo lo Stato di New York ha imposto una moratoria che vige fin dal 2008, quando lo studio venne iniziato.

 

Intanto arrivano le primarie per la candidatura alle elezioni del 2014. Lo sfidante contro Cuomo nelle primarie, un semisconosciuto di nome Zephyr Teachout, era apertamente contro il fracking. Cuomo tentennava.  Zephir ha preso inaspettatamente il 30% dei voti, anche grazie alle sue posizioni ambientaliste.

Le elezioni hanno anche portato Cuomo a dover fare campagna elettorale, e ovunque si sia presentato è stato letteralmente assalito dalle proteste no-fracking. Intanto, molte città hanno imposto da sole dei divieti comunali, con il risultato che già il 60 per cento del Marcellus Shale era de facto vietato ai petrolieri.

A Novembre Cuomo ha rivinto le elezioni contro il suo avversario repubblicano. Dopo poche settimane ecco che lo studio arriva a completamento: il commissario per la salute di New York State, Howard A. Zucker ha parlato di preoccupazioni per l’inquinamento di acqua e di aria e dice che il fracking non è sicuro. La domanda che il dottor Zucker si è posto è questa: “Avrebbe voluto lui che la sua famiglia vivesse vicino a pozzi da fracking?”.

E quando ha concluso che no, non avrebbe voluto una cosa del genere per i suoi cari, ha deciso che non era giusto per nessun altro: il fracking pone rischi “inestimabili” alla salute pubblica. E così oggi Cuomo annuncia il divieto, aggiungendo che ovunque si sia fatto fracking le comunità hanno sofferto e che nessuno dice “che meraviglia, abbiamo il fracking”. C’è invece rassegnazione e desolazione.

La domanda che invece vorrei fare io a Matteo Renzi, a tutti quei politici che hanno votato a favore dello Sblocca Italia, e a tutti quelli che pensano che le trivelle, con o senza fracking, porteranno l’America nelle nostre campagne e nei nostri mari, è molto semplice. Vorreste voi, Matteo ed Agnese Renzi, Gianluca Galletti, Federica Guidi che le vostre famiglia vivessero vicino a pozzi di gas e di petrolio?

E se la risposta è no, beh, dovrebbe essere la stessa per tutti i cittadini italiani.

Qui alcuni dei tanti studi sugli effetti negativi del fracking sulla salute dei bambini