Politica

Mafia capitale, Vaticano: “Forte preoccupazione per l’illegalità a Roma”

Il segretario di Stato Pietro Parolin ha espresso i suoi timori: "Una società che non guarda alla legalità è una società destinata a lasciare il predominio al più forte"

Il Vaticano è preoccupato per la legalità a Roma dopo l’inchiesta “Mondo di mezzo che nei giorni scorsi ha portato a trentasette arresti, tra cui l’ex Nar Massimo Carminati, un centinaio di indagati, compreso l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, e a sequestri milionari. “Come può non preoccupare la situazione di illegalità a Roma?”, ha detto il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin parlando a margine di una visita all’ospedale Bambino Gesù di Roma, “Come si fa a vivere senza legalità? Una società che non guarda alla legalità è una società destinata a lasciare il predominio al più forte e a calpestare il più debole. Certamente tutto questo provoca molta preoccupazione. Io direi che dovremmo cercare di capire qual è il senso vero della vita. E ritrovare quei valori autentici fra cui c’è anche questo senso profondo della legalità e del rispetto della legge. Non solo come formalismo, ma anche come rispetto sostanziale dei diritti di ciascuno e soprattutto dei più deboli e vulnerabili”.

Intanto continuano le polemiche nel mondo politico. Nelle scorse ore il sindaco Ignazio Marino ha fatto il rimpasto della giunta e ora il Movimento 5 stelle si dice pronto a collaborare sui singoli temi. “Marino”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a Omnibus su La7, “si deve confrontare con l’opinione pubblica. Non entro in questa valutazione che è una valutazione politica. Un conto è l’azione governativa e ministeriale di valutazione tecnica se ci sia o meno la possibilità dello scioglimento del Comune a norma delle leggi esistenti, un conto è la valutazione da parte dei partiti che governano Roma se continuare o no, che è una valutazione puramente politica”. Chi chiede il voto anticipato a Roma sono, tra gli altri, il Movimento 5 stelle e Forza Italia. “Non possiamo accettare che Roma”, ha detto Silvio Berlusconi, “la nostra capitale, possa essere amministrata da chi è compromesso. Si devono dimettere tutti, è uno sforzo che devono fare i partiti”.