Politica

Grillo: la rovina dei 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle era la speranza per molti cittadini che si erano allontanati dalla politica e dai suoi rappresentanti, era veramente la possibilità per molti di esprimere il proprio malcontento e di farlo in maniera abbastanza partecipata. Le elezioni politiche passate avevano dimostrato questo: la maggioranza degli elettori italiani decise di esprimere il proprio voto in favore dei 5 Stelle senza neppure conoscere un loro candidato. Bastavano solamente le urla di Grillo e i suoi comizi.

I cittadini erano talmente stanchi del governo Berlusconi e della poco incisività della sinistra che videro in Grillo una valvola di sfogo. Una decisione civile e democratica senza ricorrere all’astensionismo inutile, ma dopo aver ottenuto uno strabiliante risultato elettorale il Movimento 5 Stelle non ha saputo fare politica vera. A causa della legge elettorale nessuno dei partiti aveva la maggioranza per governare. E da qui nasceva il più grande errore della storia dei grillini: non aver voluto fare il governo con Bersani, questo il più grande errore.

Perché facendo un governo con Bersani e quindi il Pd, il Movimento 5 Stelle avrebbe potuto realmente incidere su tutte le decisioni importanti e portare avanti azioni e politiche concrete, avrebbe potuto scegliere il nuovo Presidente della Repubblica e via dicendo. Insomma avrebbe potuto cambiare veramente il corso della storia e obbligare il Pd a seguirlo. Questa la verità: Grillo non ha voluto costruire nulla e risolvere nulla. E’ stato bravo a cavalcare un normale malcontento ma non ha voluto e/o saputo governarlo. Non ha dato una linea chiara di cosa voleva fare e soprattutto non ha capito che il cittadino medio guarda la televisione e i suoi programmi, non ha dato spazio ai suoi parlamentari di farsi conoscere e di fare una reale informazione, e come al solito ha preso posizioni ondivaghe anche su questo.

E come se non bastasse ha espulso per questi motivi molti attivisti e parlamentari, da ultimo, poi, altre espulsioni senza nemmeno contraddittorio. Insomma una spirale che ha incrinato le ragioni di nascita del movimento, una antinomia continua. E si pensi che il mancato accordo con il Pd per formare al Governo, al grido noi non ci alleiamo con nessuno è stato poi clamorosamente smentito dai fatti accaduti successivamente alle europee. Infatti, Grillo, senza badare tanto a ciò che aveva detto in precedenza, in un solo istante si è alleato in Parlamento Europeo con un personaggio molto discusso e di estrema destra come Farage; chiara, pertanto, la mancanza di una vera linea politica coerente, e a chi, giustamente, dissentiva, solo espulsioni ed emarginazioni. Un contesto desolante, un patrimonio di democrazia e di consenso letteralmente buttato via. E in una sana democrazia un movimento come quello dei 5 Stelle era ed è importante.

Perché sbraitare, urlare, fregarsene o insultare può andare bene per un primo momento ma poi occorre sporcarsi le mani e lavorare: se si entra in politica, politica bisogna fare. Certo non la mala politica che siamo ormai abituati ed assuefatti a vedere. ma ripulirla e riportarla al suo originale significato e spirito. E, quindi, cari 5 Stelle, so che vi incazzerete come al solito perché chi parla è un semplice iscritto al Pd (non politico di professione e che dalla politica non ci guadagna) ma è veramente un dispiacere vedere un movimento importante per il Paese disgregarsi perché finora non ha avuto il  coraggio di camminare da solo e con le proprie e coerenti idee.