Cronaca

Tor Sapienza, spostati all’Infernetto 24 minori. Sit-in con Borghezio e CasaPound

Cittadini in piazza con l'eurodeputato leghista contro il trasferimento di alcuni rifugiati nel centro alzheimer del quartiere. Il vicepresidente di CasaPound Italia Simone Di Stefano: "Non siamo razzisti, siamo incazzati"

“Alcuni italiani non si arrendono”. Con questo striscione si è aperto il corteo all’Infernetto. Oggi centinaia di persone sono scese per le strade sostenute dai Comitati cittadini contro l’accoglienza di alcuni minori dalla struttura di via Morandi, a Tor Sapienza, al centro alzheimer in via Salorno all’Infernetto. Già ieri alcuni manifestanti di Forza Nuova avevano appeso un manichino impiccato di fronte al centro che accoglierà i 24 minori.

Alla manifestazione di oggi anche il vicepresidente di CasaPound Italia, Simone Di Stefano, insieme a Mario Borghezio, immancabile presenza dopo la partecipazione alle proteste a Tor Sapienza nei giorni scorsi. Ieri accompagnato in fondo al corteo all’Eur contro prostituzione e degrado – “Lei è venuto qui per prendersi il merito della  manifestazione. Vada dietro”, gli aveva detto una dimostrante – e oggi accolto dai  manifestanti all’Infernetto con applausi e abbracci, sventolando al cielo il tricolore.
video di Di Cesare ed Episcopo

“Difendiamo la nazione, non vogliamo immigrazione” e “Il centro accoglienza non lo vogliamo” sono gli slogano gridati dalla folla, mentre il leader di CasaPound ha spiegato che l’obiettivo della manifestazione è “chiedere il trasferimento dei rifugiati in un’altra fra le tante ‘accoglienti’ nazioni europee. Qui non ci sono risorse per gli italiani, figuriamoci per gli stranieri”, ha detto Di Stefano. “Abbiamo spiegato più volte i motivi dell’iniziativa”, ha detto invece Luca Marsella, coordinatore di Cpi Litorale, chiedendo  “come sia stato possibile che in un centro alzheimer siano stati ospitati profughi di Mare Nostrum senza informare la cittadinanza”.

“Una protesta legittima”, secondo Borghezio. “Hanno ragione quando accusano i politici. C’è una responsabilità politica nell’apertura all’immigrazione, colpa di una politica buonista e demenziale. L’immigrazione è diventata invasione”, ha concluso l’europarlamentare di Lega Nord. “Qui in piazza ci sono gli italiani stanchi che non si arrendono – gli ha fatto eco Di Stefano, già candidato alle scorse regionali – non accettiamo di essere continuamente additati come razzisti, siamo solo incazzati“. Solidarietà ai residenti è stata espressa anche dai vertici locali di Fratelli d’Italia. “Riteniamo che le persone provenienti da Tor Sapienza – hanno scritto in una nota Fabio Rampelli, Andrea De Priamo e Monica Picca – non possono assolutamente essere ospitate in questa struttura. Pertanto, Marino e il governo trovino una soluzione per il loro spostamento. La struttura di via Salorno dev’essere restituita a residenti e associazioni”.