Cronaca

Poltronesofà, da Antitrust multa di 500mila euro per pubblicità ingannevole

La denuncia è partita da Altroconsumo. Secondo l'associazione, l'azienda posticipava continuamente la data di scadenza delle sue promozioni

Promozioni che non finiscono mai e sconti con date di scadenza non confermate. Pubblicità ingannevole, quindi, per cui Poltronesofà dovrà pagare una multa di mezzo milione di euro. La denuncia all’Antitrust era stata fatta ad aprile da Altroconsumo che ha segnalato promozioni che dovevano “terminare definitivamente domenica”. MA la data di scadenza del messaggio pubblicitario, secondo l’Associazione, non arrivava mai. Tanto che il termine delle promozioni era, di fatto, posticipato di volta in volta.

Spot andati in onda in particolare tra ottobre 2013 e aprile 2014 e trasmessi su Rai e Mediaset, in cui Poltronesofà pubblicizzava la possibilità di acquistare alcune collezioni di divani a prezzi scontati fino al 70%, indicando la scadenza molto ravvicinata della promozione. In alcuni messaggi si dava anche la possibilità di acquistare divani risparmiando fino a 1.000 euro. Unica clausola, comprare l’articolo entro tre giorni. Avvertendo, in sequenza, che mancavano solo 24, 18 e 16 ore. Tutto falso, secondo Altroconsumo, visto che si trattava di promozioni che si ripetevano ciclicamente anche se ogni spot si definiva “irripetibile”.

“La società Poltronesofà utilizza l’indicazione di sconti sul prezzo dei divani e delle poltrone come elemento costante di tutte le campagne pubblicitarie – scrive l’Antitrust – si tratta di una vera e propria strategia commerciale volta ad acquisire il maggior numero di clienti inducendoli a ritenere che quella determinata promozione abbia una durata limitata nel tempo e sia non replicabile”. Quindi, secondo l’Antitrust, l’impostazione delle campagne pubblicitarie di Poltronesofà “è idonea ad indurre i destinatari in errore in quanto li porta a credere che per usufruire degli sconti pubblicizzati sia necessario procedere all’acquisto dei prodotti in un tempo limitato” per il timore che la promozione possa finire o non essere replicata.