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Usa, per Obama ultimi appelli prima del voto: “Non lasciamo che vinca il cinismo”

Il presidente degli Stati Uniti a Detroit alla vigilia del voto di midterm. "La speranza è la scelta migliore". Ma deve fare i conti con una popolarità in calo continuo

“Queste elezioni sono troppo importanti per restare a casa. Non lasciamo che qualcuno scelga il futuro per noi e che il cinismo e lo status quo vincano sulla speranza”. Barack Obama lancia il suo ultimo appello prima del voto di midterm e rispolvera uno dei suoi più famosi slogan elettorali: ‘Hope!’. “La speranza è quella che ha sconfitto il fascismo, che ha dato ai giovani la forza di marciare per i diritti di neri, gay, immigrati e donne. Il cinismo è una scelta. La speranza la scelta migliore”. Obama è intervenuto ad un evento elettorale a Detroit, in Michigan, in quello che potrebbe essere uno degli ultimi comizi della sua carriera.

“La cosa più dura in politica – ha rivendicato il presidente americano – è cambiare lo status quo. Tutti contano sul fatto che anche tu diverrai cinico, non riuscirai a fare la differenza. Sperano che la gente non vada a votare”.  “Ma nonostante tutto questo cinismo – ha proseguito il presidente Usa – l’America sta facendo progressi. Nonostante l’opposizione dei nostri rivali politici oggi in molti hanno ritrovato un lavoro che prima non avevano, molte famiglie hanno un’assicurazione sanitaria che prima nn avevano, e molti studenti frequentano un college che prima non potevano permettersi. E ci sono soldati tornati dall’Afghanistan che prima non potevano tornare a casa”.

Per il presidente degli Stati Uniti è il momento elettoralmente più duro dopo la vittoria per il secondo mandato alla Casa bianca. La caduta della popolarità del primo presidente americano nero non si ferma e – secondo l’ultimo sondaggio Washington Post/Abc – è scesa al 44%: mai così bassa da quando è stato eletto presidente. Solo per il 45% degli americani Obama è un buon manager, e solo per il 46% un leader forte. E, ancora, solo per il 46% è un presidente “che capisce i problemi della gente”. Lo appoggiano l’85% degli afroamericani, ma – dato preoccupante anche in vista del voto – solo il 50% degli ispanici, rispetto al 71% del 2012.