Tecnologia

Attacco hacker a CurrentC, concorrente di Apple Pay: “Sottratti solo indirizzi email”

Il sistema elettronico sviluppato da un consorzio di venditori, tra cui colossi come Walmart e Best Buy, finisce nel mirino. Nuove ombre sulla sicurezza dei nuovi metodi di pagamento

Se il buongiorno si vede dal mattino, il destino dei sistemi di pagamento di nuova generazione si annuncia piuttosto travagliato. Il problema è sempre quello della sicurezza, su cui si gioca buona parte del futuro nel settore. A finire nel mirino degli hacker è stato CurrentC, un sistema di pagamento elettronico sviluppato da un consorzio di venditori, tra cui figurano colossi made in USA come Walmart e Best Buy. Secondo quanto riferito ieri dallo stesso consorzio MCX (Merchant Customer Exchange), il furto di informazioni non riguarda dati finanziari o “sensibili”, ma soltanto gli indirizzi di posta elettronica dei partecipanti al programma pilota CurrentC. Nel comunicato, i responsabili del progetto invitano i partecipanti a diffidare da comunicazioni legate a CurrentC e a non aprire allegati a eventuali email che facciano riferimento al servizio.

L’episodio getta però un’ombra sul futuro del sistema di pagamento targato MCX, già da giorni al centro di una vicenda che sta dividendo gli operatori del settore. Nei giorni scorsi, infatti, molti dei venditori che fanno parte del consorzio hanno messo in atto una forma di boicottaggio piuttosto rude nei confronti di Apple Pay, disattivando il sistema NFC dai loro POS (i dispositivi per il pagamento ndr) per impedirne l’utilizzo. L’opposizione ad Apple Pay, a quanto pare, è dovuta a una visione diametralmente opposta nella gestione dei pagamenti. L’azienda di Tim Cook ha infatti sviluppato il suo sistema di pagamento in collaborazione con banche e istituti di credito, prevedendo che le procedure di pagamento (per lo meno sul lato venditore) siano anonime. Un’impostazione poco gradita alle grandi catene di negozi, che preferirebbero poter registrare gli acquisti dei loro clienti per utilizzare le classiche politiche di profilazione in stile “carta fedeltà”. Di qui lo sviluppo di CurrentC, un sistema di pagamento “fatto in casa” e basato sull’utilizzo dei QR Code.

Non è detto, però, che la disavventura vissuta da MCX finisca per favorire Apple. In un periodo in cui i servizi Internet stanno andando incontro a molti (troppi) incidenti legati alla sicurezza, l’episodio rischia di trasformarsi in un freno per lo sviluppo dei pagamenti online, senza troppe distinzioni per quanto riguarda i soggetti coinvolti e le tecnologie utilizzate.