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Ebola, primo caso a New York. Due italiani in quarantena precauzionale

Nel giorno in cui è stata dimessa Nina Pham, la prima infermiera contagiata dal virus a Dallas, un medico di 33 anni è il primo malato della Grande Mela. In Italia, in isolamento in misura preventiva un chirurgo e un'ostetrica. Il presidente del Consiglio europeo: "Aiuti Ue salgono a un miliardo di euro"

Primo contagiato dal virus Ebola a New York, una delle metropoli più densamente popolate del mondo. Nel giorno in cui è stata dimessa Nina Pham, la prima infermiera contagiata da Ebola a Dallas, un nuovo caso in America, ancora un membro del personale sanitario. Questa volta, un medico, Craig Spencer. Nel mirino sempre i protocolli nella gestione dei pazienti colpiti dal virus letale o sospetti. Ed è sempre per “errori del personale sanitario” che sono stati messi in isolamento precauzionale Paolo Setti Carraro e Chiara Maretti, un medico e un’ostetrica italiani tornati dalla Sierra Leone. Lo riporta il Corriere della Sera, rimpatriati proprio perché si sono trovati in una situazione pericolosa che li hanno esposti “a un rischio incontrollato ed elevato di contagio”.

Il governatore di New York: “Dallas non era preparata, noi siamo pronti”

Paura a New York, medico contagiato dopo Africa. Il primo contagiato della Grande Mela è Craig Spencer, un medico di 33 anni del New York Presybterian, l’ospedale affiliato alla Columbia University. L’uomo è rimasto contagiato al rientro dall’Africa, dopo una missione con l’organizzazione umanitaria Doctors Without Borders. Spencer ha lasciato dieci giorni fa la Guinea e due giorni fa ha iniziato ad accusare malessere e stanchezza. Ricoverato d’urgenza giovedì 23 ottobre al Bellevue Hospital, a Midtown Manhattan, subito è partita la caccia a coloro che sono stati in contatto col paziente negli ultimi giorni. Sarebbero almeno quattro, tra cui l’autista di un’auto Uber e la sua fidanzata, già ricoverata in ospedale per controlli. “Dallas non era preparata, noi siamo pronti“, ha detto il governatore Andrew Cuomo, mentre il sindaco della Big Apple Bill De Blasio ha assicurato che non c’è motivo di allarme perché Spenser non aveva sintomi della malattia mentre girava per la città. Quindi, “nessun problema per la metropoli, perchè Ebola diventa contagiosa solo dopo essere diventata sintomatica”, tranquillizza De Blasio.

Dallas, dimessa la prima infermiera Usa contagiata. Mentre cresce la paura a New York, a Dallas è stata dimessa Nina Pham, la prima infermiera contagiata da Ebola. Lo ha annunciato il National Institute of Health che ha curato la ragazza. L’istituto sanitario ha annunciato che Nina non ha più il virus nel suo organismo. Pham era stata contagiata in ospedale dal paziente liberiano Thomas Eric Duncan, morto l’8 ottobre sempre a Dallas.

Van Rompuy: “Aiuti Ue salgono a un miliardo di euro”

Gli italiani in quarantena per Ebola. Paolo Setti Carraro e Paola Maretti, un chirurgo sessantenne e un’ostetrica trentenne, sono stati messi in isolamento in misura precauzionale. Come fanno sapere in un’intervsita al Corriere della Sera, stanno enbrambi bene ma vivono chiusi in casa e non potranno incontrare nessuno per i 21 giorni dell’isolamento.”Cosa farò appena fuori? – racconta Carraro al Corriere – Vorrei leggere un libro con mia figlia e cenare con gli amici”. Sono stati evacuati velocemente: Freetown-Malpensa, via Marocco. In Italia, i medici dell’ospedale Sacco di Milano hanno valutato il loro grado di rischio “intermedio” in una scala di tre. L’ultimo episodio che li ha portati a rimpatriare è stato il contagio dell’autista di un’ambulanza Ebola che, a quanto dice il Corriere, è stato fatto uscire dalla tenda di isolamento prima dell’esito degli esami.

L’Unione europea aumenterà gli aiuti finanziari. La proposta di aumentare gli aiuti a un miliardo era già stata avanzata nei giorni scorsi dal primo ministro britannico David Cameron. Ora, la proposta è stata annunciata via Twitter dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. L’Europa stanzierà quindi un miliardo di euro per combattere il virus di Ebola nei Paesi dell’Africa occidentali. Un aumento decisivo, visto che fino ad adesso il contributo economico nella lotta al virus Ebola ammontava a circa 600 milioni.