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Antonio Razzi: “Io a prostitute? Mai. Erano le donne che pagavano me”

Io a prostitute? Mai. In gioventù prima di ‘sposare’ è probabile che c’era qualcuna, però non lo sapevo. E mai, mai ho pagato. Anzi, qualcuna ha pagato a me, ma non io a lei“. E’ la rivelazione del senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, a “La Gabbia”, su La7. “Non ho fatto il gigolò – precisa il parlamentare – però siccome guadagnavo poco ai primi tempi in Svizzera, allora molte volte mi finiva la benzina alla macchina. C’era qualche ragazza che voleva venire con me e io le dicevo: ‘Se mi metti il pieno alla macchina, andiamo, sennò la macchina non cammina’. Io in cambio davo tutto quello che desiderava lei. E ci mancherebbe altro, mica le davo le caramelle“. Razzi ha un vivace botta e risposta con il direttore del settimanale Tempi, Luigi Amicone, che stigmatizza i suoi frequenti viaggi nel Nord Corea. Poi, però, spiega la sua proposta di legge sulla prostituzione, menzionata precedentemente dall’attrice e blogger Veronica Gentili, che ironicamente definisce Razzi “istituzione indiscutibile e personaggio eclettico”. Il senatore ribadisce, nel suo celebre italiano maccheronico e avvalendosi delle solite citazioni di Maurizio Crozza: “La mia proposta è nata per salvaguardare tutte le donne, perché le donne vengono discriminate. Difendo non solo le donne, ma anche lo Stato, perché ci sarà un incremento da 3 a 4 miliardi di euro. Con le prostitute registrate aumentano le tasse, perché ci sono le casse, i bar, i ristoranti nelle varie case chiuse, e quindi si creano posti di lavoro. E molti giovani così possono lavorare”. Razzi menziona l’Expo a Milano come grande occasione per applicare la sua ricetta: “Guarda caso ci sono 16mila prostitute che già arrivano per questa manifestazione, perché dovranno accontentare i clienti che arrivano. Dove prendo questi numeri? Eh, io….”. E gesticola, lasciando intendere che possiede le sue personali fonti. In un confronto con Vittorio Sgarbi precisa che nella Corea del Nord non c’è prostituzione: “Lì non vedi una donna per strada, nemmeno a pagare oro. Non esiste la prostituzione“. Subito dopo, il critico d’arte si infuria perché interrotto dal conduttore Gianluigi Paragone e abbandona lo studio. Poi però ritorna di Gisella Ruccia