Eco mobilità

Inquinamento e traffico, al via la settimana europea della mobilità sostenibile

Cento comuni italiani hanno aderito all'iniziativa che si terrà dal 16 al 22 settembre per sensibilizzare i cittadini all'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto urbano

Dimenticare automobili e motorini per riscoprire il piacere di una passeggiata o di un giro in bicicletta per le vie della città. E’ questo lo spirito che anche quest’anno muove la Settimana europea della mobilità sostenibile (16-22 settembre) – www.mobilityweek.eu – a cui hanno già aderito 100 comuni italiani. Lo scopo dell’iniziativa, che per il 2014 ha scelto lo slogan “Our streets, our choice”, è quello di sensibilizzare i cittadini ai problemi provocati dall’inquinamento e dal traffico automobilistico.

Fiab: “E’ un’occasione per cambiare le nostre città” – Il progetto della Settimana europea della mobilità sostenibile è curato in Italia dalla Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), che già da due anni si occupa di radunare in un sito tutti gli eventi previsti nella Penisola. Come spiega Cristina Castellari, Consigliere Nazionale Fiab, a ilfattoquotidiano.it: “Le iniziative previste durante la settimana hanno lo scopo di promuovere la bicicletta come mezzo di trasporto urbano, ma il progetto deve proseguire per tutto l’anno”. Traffico, buche e disattenzione da parte degli automobilisti: questi sono i pericoli con cui i ciclisti si scontrano ogni giorno. “Vanno poste in atto delle misure per moderare il traffico”, sottolinea la Castellari, “sia per quanto riguarda i limiti di velocità che per lo scarso numero di zone a traffico limitato, ma spesso ci si scontra con un’ignoranza di fondo dell’opinione pubblica”.

Dal “Bike to work” alla previdenza: la sfida dei ciclistiRidurre l’utilizzo delle automobili nelle grandi città è da molti anni una delle prerogative delle amministrazioni locali, ma al momento le strade italiane non sembrano in grado di dare spazio e sicurezze a chi decide di avventurarsi nel traffico con mezzi alternativi. Per questo motivo, durante la Settimana europea della mobilità sostenibile, alcuni comuni hanno deciso di aderire al “Bike to work”, progetto che aiuta a formare nelle strade principali un flusso ordinato di ciclisti, così da abituare gli automobilisti alla presenza di persone su due ruote alla propria destra. L’iniziativa sarà presentata a Genova il 19 settembre e ha lo scopo di illustrare i vantaggi di andare a lavoro in bicicletta, grazie alla sperimentazione di percorsi collettivi.

L’Università Roma Tre risponde sempre il 19 settembre con il convegno “Lavoro-Bici-Sicuri”, in cui si discuterà della mancata assicurazione per i ciclisti che si fanno male durante il tragitto casa- lavoro: “L’Inail ancora non copre gli infortuni in itinere se procurati sulle due ruote”, racconta la responsabile Fiab, “Se vai a lavoro in autobus, in macchina o a piedi sei assicurato, con la bicicletta no”. Nella capitale è anche atteso un raduno di mezzi elettrici (domenica 21) a Piazza Venezia, che sfocerà in un corteo per le vie del centro città. E se a Bologna il 20 e il 21 settembre le tre social street – via Fondazza, via Nazario Sauro e via Duse – saranno pedonalizzate, a Milano Corso Buenos Aires sarà chiuso al traffico per tutta la giornata del 18 settembre. Ma la Settimana europea della mobilità sostenibile è soprattutto un modo per scoprire le bellezze della propria città; per questo il comune di Catania ha organizzato tra il 16 e il 22 settembre numerosi cicloraduni, mentre Torino ospiterà iniziative come “Bici e Gelato” e “Bici e Cinema”, pedalate collettive in cui saranno mostrati al pubblico alcuni percorsi alternativi per raggiungere i luoghi di svago, con un occhio aperto sul Codice della Strada.

Mobilità sostenibile, l’Emilia Romagna conquista il primo posto – Ma, iniziative a parte, a che punto sono le città italiane in termini di mobilità sostenibile? In base alla sua esperienza nella Fiab, la Castellari spiega: “Bologna è una delle città che si sta muovendo meglio in questo senso, grazie alla creazione di numerose aree pedonalizzate, ma in genere tutti i comuni dell’Emilia Romagna sono ben organizzati. Anche Milano e Torino stanno rispondendo bene, d’altronde non si capisce perché l’Italia, nonostante il clima favorevole, non riesca a seguire l’esempio europeo”.

Il sito ufficiale dell’iniziativa, infatti, oltre a fornire un’agenda degli eventi, illustra le misure permanenti adottate dalle varie amministrazioni italiane per migliorare la qualità delle strade e dei trasporti. Così se Milano si distingue per un incremento dei mezzi pubblici, Bologna si concentra sui percorsi ciclabili e le aree riservate ai pedoni, mentre Roma punta alla diffusione delle piattaforme di car sharing. Ma la strada da percorrere è ancora lunga: “E’ importante creare Zone 30, aree pedonali e percorsi ciclabili nelle vie ad alto scorrimento. Solo moderando i mezzi a motore, le biciclette e i pedoni potranno affrontare i loro percorsi quotidiani con tranquillità”.