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Gaza, raid israeliani: 20 morti, 4 sono bimbi. Razzi sull’aeroporto di Tel Aviv

L'Israel Defense Force uccide tre comandanti delle Brigate Al Qassam, il braccio armato di Hamas. Trenta vittime nella Striscia durante le ultime 24 ore. Missili palestinesi sul villaggio di Nahal Oz, sirene di allarme a Beer Sheva (maggiore città del Neghev). Paura allo scalo "Ben Gurion": secondo la radio israeliana, decine di voli sono stati "riprogrammati" per "motivi di sicurezza"

Nuovi raid israeliani, nuovi missili e nuovi morti. Almeno 20 le vittime, secondo le fonti palestinesi. E tra questi tre pezzi da novanta di Hamas, ma anche civili innocenti, tra cui quattro bambini. Il bilancio dell’ennesima notte di sangue tra la Striscia di Gaza e Israele si arricchisce di altri particolari, forniti dalle ricostruzioni provenienti dai due fronti. La polizia palestinese, ad esempio, ha riferito che nella città meridionale di Rafah i razzi di Israele hanno causato sei morti: erano gli occupanti di un palazzo di quattro piani raso al suolo dai raid. Stando a quanto riporta Ynet, le squadre di soccorritori sono al lavoro per cercare di salvare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie. L’ala militare di Hamas, le brigate al-Qassam, hanno ammesso che tre dei loro comandanti hanno perso la vita in questo attacco: si tratta di Raed al-Atar, comandante della Divisione Rafah, di Mohammed Abu Shmallah, comandante della Divisione Meridionale, e di Mohammed Barhoum

L’esercito israeliano (che ha annunciato di aver richiamato altri 10 mila riservisti) ha comunicato di aver colpito 20 obiettivi nella Striscia a partire da mezzanotte, tra cui postazioni lanciamissili ed edifici dove venivano prodotte armi. Non solo. Gerusalemme ha anche confermato l’uccisione dei comandanti di Hamas. Mohammad Abu Chamala, ha riferito la radio militare, era il responsabile dei tunnel di contrabbando scavati a centinaia sotto al confine con l’Egitto ed era una delle personalità più influenti nel Sud della Striscia. Raed al-Atar, ha aggiunto l’emittente, era il comandante della Brigata di Rafah del braccio armato di Hamas. Era stato il ‘cervello’ del rapimento del soldato israeliano Ghilad Shalit ed era già sopravvissuto ad un attentato israeliano. Il mese scorso, aveva cercato di rapire verso Rafah un altro militare israeliano, il tenente Hadar Goldin. Ieri Israele ha anche attentato alla vita del comandante supremo di Hamas, Mohammed Deif. Hamas ha riferito che quell’ attentato è fallito. Ma ancora non ha fornito prove dirette che Deif sia ancora in vita. L’uccisione di tre comandanti delle brigate al-Qassam nei nuovi raid aerei di Israele sulla Striscia di Gaza “aumenterà la determinazione” di Hamas. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal braccio armato del movimento islamico palestinese, citata da ‘Ynet‘. “Israele pagherà a caro prezzo i crimini commessi contro il popolo palestinese”, è sottolineato nel comunicato. I funerali di massa per i tre comandanti di Hamas si svolgeranno oggi a Rafah.

Ma a morire non sono stati solo esponenti di Hamas. Oltre 30 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore dal fuoco israeliano a Gaza, almeno a leggere i dati pubblicati dall’agenzia al-Ray, vicina a Hamas. Ieri mattina al-Ray stabiliva che il bilancio complessivo dei palestinesi morti a Gaza dall’inizio di luglio era di 2029. Adesso il bilancio è stato aggiornato a 2060. In particolare, due adulti e tre bambini – tutti al di sotto di 10 anni di età – sono rimasti uccisi stamane in una esplosione verificatasi nella via Nafak di Gaza City. Non si sa l’identità delle vittime, colpite in apparenza da un razzo israeliano. Tre persone sono state uccise da una esplosione avvenuta oggi nel cimitero di Sheikh Radwan (Gaza). Contemporaneamente in un altro cimitero (a Sajaya) si svolgevano i funerali di un adulto della famiglia a-Rifi ucciso oggi con tre bambini: due fratelli e un cugino. Intanto da Sheikh Radwan si è appreso che un corpo è stato estratto oggi dalle macerie di un edificio distrutto mercoledì da Israele nel tentativo di uccidere il comandante di Hamas, Mohammed Deif. 

Hamas, da par sua, ha risposto ai raid con il lancio di altri razzi. Dodici sono quelli sparati da Gaza sul vicino villaggio israeliano di Nahal Oz. Lo riferisce il portavoce militare israeliano secondo cui un civile è rimasto ferito in modo grave. Sirene di allarme risuonano intanto a Beer Sheva, la maggiore città del Neghev. Le Brigate Al Qassam hanno annunciato di aver lanciato un razzo contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. In una nota, il gruppo militante islamico ha affermato che i suoi combattenti hanno sparato un razzo M75 contro lo scalo, situato 15 chilometri a sud-est di Tel Aviv. Secondo la radio israeliana, decine di voli al Ben Gurion sono stati “riprogrammati” per “motivi di sicurezza”. Hamas lo aveva annunciato: ieri aveva fatto sapere di voler colpire sistematicamente lo scalo di Tel Aviv. Il portavoce del braccio armato di Hamas, Abu Obeida, aveva precisato che il suo avvertimento alle compagnie aeree internazionali riguarda tutti i voli a partire dalle ore 6 locali di, giovedì (le 5 in Italia). Abu Obeida ha inoltre detto agli israeliani che d’ora in poi i luoghi affollati – fra cui gli stadi di calcio – saranno pericolosi, perchè saranno presi di mira da Hamas. Agli abitanti del Neghev occidentale ha detto che devono lasciare le loro abitazioni fino a nuovo ordine, se non vogliono mettere a repentaglio la loro vita.

Intanto il braccio armato di Hamas ha ucciso tre palestinesi accusati di “collaborare” con Israele e ne ha catturati altri sette. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Maan, che riporta una diffusa dal sito web al-Majd, ritenuto vicino a Hamas, che cita una “fonte della sicurezza a Gaza”. Non è chiaro quando siano stati uccisi i tre né quando e dove siano stati catturati gli altri sette palestinesi.