Media & Regime

Riforma del Senato, ‘avanti’ col nuovo: tra ‘contingentamento’ e ‘bagarre’

Ieri è stato approvato in prima lettura al Senato il ddl Boschi con 183 voti a favore e 4 astenuti. Tutto secondo le aspettative, nessuno immaginava un voto diverso proprio nell’ultimo giorno, i dubbi ci sono stati in precedenza con la discussione degli emendamenti in Commissione e poi in aula. E se oggi i giornali titolano con il “Senato dei 100” o il “Senato dei nominati“, nelle settimane di discussione a Palazzo Madama tutto è stato detto, ma soprattutto scritto, e i quotidiani hanno dato spazio a una serie di termini, alcuni già utilizzati spesso nelle pagine politiche e altri invece che possono essere considerati dei piccoli neologismi della politica. 

Canguro (con il peluche in aula a testimoniarne l’importanza), ghigliottina, contingentamento, intesa, battaglia, bagarre, immunità, indennità e poi i numeri, i giornali non si erano mai trovati così tante volte a scrivere il numero 8.000, logicamente riferito agli emendamenti presentati dalle opposizioni. Ma, andando per ordine, si possono individuare dei veri e propri gruppi di parole per la discussione della riforma del Senato. Ci sono quelli positivi e quelli negativi, quelli utilizzati dalla maggioranza e quelli che invece sono arrivati dai banchi di Lega Nord, M5S e Sel. Insomma, sui giornali i lettori hanno letto un po’ di tutto.

Il periodo va dal 14 luglio, giorno dell’arrivo in aula della riforma costituzionale, fino ad oggi, considerando solo le pagine politiche dei giornali più importanti. Si inizia dai termini che indicano il conflitto. È stata sicuramente la discussione con tante e continue “bagarre” (19 articoli) e molto “caos” (14), ma la parola “battaglia” vince decisamente con 59 articoli. Ma non bisogna nemmeno dimenticare i “franchi tiratori” (20), di solito del Pd, che vanno sempre insieme al voto segreto, come è successo più di un anno fa per l’elezione di Romano Prodi al Quirinale.

A Palazzo Madama, così come sulla carta stampata, una grande discussione si è avuta per la riduzione dei tempi decisa dalla maggioranza insieme al Presidente Grasso. La riforma è stata accompagnata da una lunga ripetizione di “ghigliottina” (21), anche se per molti è meglio chiamarla “tagliola” (25), di poco superate da “contingentamento” (31), termine conosciuto da molti solo in quest’estate. Ma poi, tra possibili e reali accordi, è sempre l'”intesa” a farla da padrone con 40 articoli. Sin dai lavori in Commissione gli animi si erano accesi sul concedere ai nuovi senatori immunità e indennità e lo stesso è stato anche sui quotidiani dove sono stati scritti ben 51 articoli sulla possibilità che sindaci e consiglieri regionali fossero immuni e solo 27 per l’indennità che poi non è passata.

Infine, se “canguro” sembrava la parola che meno ci aspettavamo da tutta la discussione sulla riforma, vince questa particolare classifica il termine renziano “avanti“, anche solo per riportare le parole e i tweet del premier. “Andiamo avanti senza fermarci”, a volte addirittura ripetendolo due volte “avanti, sempre avanti”. La fretta di fare le cose ha influenzato anche le parole utilizzate dai quotidiani. Con 77 articoli in poco meno di un mese di emendamenti e votazioni è il termine chiave di Matteo Renzi ad averla vinta su tutti gli altri. Attenzione però che subito dietro c’è “ostruzionismo” (67) che questa volta non ha vinto, ma poi chissà.

 

Twitter: @carlovalentino2