Mondo

Egitto, colpi di mortaio sui civili nel Sinai: uccisi 2 bambini. Sale la tensione nell’area

Non si fermano le tensioni in Egitto tra gruppi di ribelli e le forze di sicurezza nazionale. Sette civili uccisi, tra cui 4 minori, da un razzo sparato dal gruppo fondamentalista. Sul fronte opposto, caduti sei "islamisti"

Continuano le tensioni tra i jihadisti e le forze di sicurezza egiziane. Tre persone, tra cui 2 bambini,  sono stati uccise da colpi di mortaio sparati nel Sinai. A lanciare il razzo i miliziani attivi in Egitto che, secondo quanto riportato dal sito Aswat Masriya, intendevano colpire le forze di sicurezza egiziane presenti nell’area. Ferite altre 14 persone.  Dalla destituzione del presidente islamista Mohamed Morsi nel luglio 2013, le forze dell’ordine egiziane sono obiettivo di numerosi attacchi e attentati sanguinosi rivendicati da gruppi jihadisti.

Le Forze di sicurezza uccidono “per vendetta” sei “islamisti”
Dal fronte opposto, non mancano dure reazioni da parte delle forze di sicurezza. Per dichiarata reazione all’assassinio di due alti ufficiali, le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso sei “islamisti” e ne hanno arrestati altri otto nel nord del Sinai, nella località di Sheikh Zuwaid. L’operazione si è svolta a sud di Arish, a poche decine di chilometri dal confine con Israele. Ieri fonti di sicurezza egiziane avevano reso noto che un generale della polizia e uno dell’esercito, mentre rientravano in auto verso le loro abitazioni nella stessa zona di Sheikh Zuwaid, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da ignoti attentatori. 

Oltre 500 soldati egizioni uccisi dai jihadisti
Secondo una stima governativa sono più di 500 i poliziotti e i soldati uccisi. La settimana scorsa, 22 guardie di frontiera erano state uccise in una zona desertica, nell’ovest del Paese verso la frontiera con la Libia, in quello che è stato il secondo attacco più sanguinoso subito dall’esercito egiziano dalla cacciata di Morsi, dopo quello con 25 reclute uccise a sangue freddo in agosto vicino alla città di Rafah, sempre nel Sinai settentrionale al confine con la Striscia di Gaza.

Rinviati a giudizio 20 militanti dei “Soldati dell’Egitto” 
La penisola del Sinai continua quindi ad essere teatro dell’inasprimento del contrasto tra l’esercito regolare e gruppi jihadisti. Il capo della procura generale egiziana, Hisham Barakat, ha rinviato a giudizio 20 sospetti militanticon l’accusa di aver eseguito attentati terroristici nella penisola del Sinai. I 20 imputati sono accusati di appartenere al gruppo militante “Ajnad Misr” (Soldati dell’Egitto). L’organizzazione ha iniziato i suoi attacchi contro le forze di sicurezza nel Sinai dopo la destituzione, a luglio dello scorso anno, dell’ex presidente Mohamed Morsi, appartenente ai Fratelli Musulmani.

Continuano gli attacchi terroristici nel Sinai: 3 civili uccisi
Continuano gli attacchi dei militanti terroristi nella zona del Sinai; attacchi che si inseriscono nella lunga serie dei gesti commessi a seguito della destituzione del presidente islamista Mohammed Morsi. Un razzo sparato dagli insorti ha colpito una casa nella città di Sheikh Zuwayed, nel Sinai, uccidendo tre civili e ferendone nove. Lo rendono noto fonti governative mentre, su Facebook, il portavoce dell’esercito Mohammed Samir ha annunciato che i soldati egiziani hanno ucciso 12 militanti e arrestati altri 11 sospetti terroristi.