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M5S, eletti fanno voto online senza l’ok di Casaleggio: “Previsto da non-statuto”

I membri della Commissione difesa M5S nei giorni scorsi hanno dato il via a una consultazione in rete per gli iscritti. Per la prima volta senza la mediazione dei vertici. I parlamentari chiedono maggiore democrazia diretta. Ad affrontare il tema è stato anche il figlio del cofondatore in visita a sorpresa in Parlamento. Il deputato Artini: "Tutto nella norma"

Chiedere l’opinione della rete e degli iscritti al Movimento 5 stelle ogni volta che ce n’è bisogno. Senza bisogno di passare per forza dal blog di Beppe Grillo o dall’iniziativa di Gianroberto Casaleggio. Così hanno fatto una settimana fa i deputati M5S della Commissione difesa, rivolgendosi agli iscritti per chiedere un intervento sulla rappresentanza militare: urne online aperte per due giorni e poi il risultato. Ma per la prima volta nel login per il voto compariva la scritta “Sistema operativo”, con la specifica “Parlamentari 5 stelle” e per la prima volta la consultazione è stata avviata direttamente dagli eletti senza la mediazione dei vertici.

Anche di questo nelle scorse ore Davide Casaleggio, il figlio del cofondatore del Movimento, ha parlato con i capigruppo di Camera e Senato. Martedì 22 luglio è arrivato a sorpresa come sostituto del padre per gestire organizzazione e dettagli tecnici: e tra questi c’era il tema democrazia diretta per sostenere il lavoro delle commissioni. E l’esperimento della Commissione difesa non è passato inosservato, creando qualche preoccupazione e malumore nello staff. “E’ tutto normale”, assicura il deputato Massimo Artini in commissione difesa insieme a Rizzo, Corda, Bernini, Tofalo, Basilio e Frusone, “ci siamo comportati come previsto dal non-statuto M5S: abbiamo chiesto alla rete di partecipare e di decidere come avremmo dovuto comportarci in Aula. E abbiamo avuto l’approvazione dello staff per la pubblicazione. Noi siamo un Movimento nuovo nella scena italiana, stiamo cercando di migliorare giorno dopo giorno. La democrazia diretta è il nostro principale obiettivo e sono sicuro la potenzieremo sempre di più. Questo ne è un esempio”.

La votazione è stata presentata nei giorni scorsi (mercoledì 15 e giovedì 17 luglio) sul portale del blog di Grillo dedicato ai parlamentari. “Dopo circa due mesi di informazione alla rete”, si leggeva nel post, “è il momento di decidere. In commissione difesa alla Camera dei Deputati sono state incardinate le leggi degli altri gruppi parlamentari sulla riforma della rappresentanza militare. Sono già state fatte le audizioni in Commissione. Ora tocca a te. Decidi se è più opportuno presentare una proposta di legge verso la rappresentanza militare o verso una nuova forma di sindacato”. E si rimandava ad un post online che spiegava nel dettaglio l’argomento per la votazione ovvero come i 5 stelle intendono più corretto gestire il sistema di rappresentanza dei lavoratori all’interno delle forze dell’ordine. Ha vinto l’opzione “sindacato” con 326 voti contro 227. E i parlamentari hanno ribadito in un nuovo post: “Non ci sottrarremo a chiedere di nuovo il vostro contributo qualora ce ne fosse bisogno”.

La sfida più grande per i 5 stelle resta quella della democrazia diretta, dove “uno vale uno” e i parlamentari sono solo portavoce. Un processo lungo, ma che nel Movimento considerano necessario. Gli ultimi giorni di trattative con il Pd e di nuovi personaggi carismatici sempre più emergenti, come ad esempio Luigi Di Maio, hanno dimostrato per molti la necessità di avere un maggiore contatto con la base. Lo strumento che hanno a disposizione per il momento si chiama “Sistema operativo” ed è una “piattaforma” che permette a chi è iscritto al Movimento fino al giugno 2013 di dare il proprio parere su alcune questioni che vengono via via stabilite dallo staff di Casaleggio e dai parlamentari. E negli ultimi tempi le votazioni sono state sempre più frequenti, dal tema immigrazione fino alla legge elettorale passando per le espulsioni. Poche ore fa c’è stata la scelta dei candidati M5S per il Consiglio superiore della magistratura e negli ultimi mesi gli iscritti hanno potuto commentare online le singole proposte di legge presentate dai portavoce. Ma è solo l’inizio, sperano i 5 stelle. Adesso i parlamentari chiedono un passo in più e di poter consultare ogni volta che ne hanno bisogno la rete.