Cronaca

Minorenni raggirate dal fotografo, Garante della Privacy blocca l’articolo del “Tempo”

L'accusa: dettagli in grado di ledere la dignità delle ragazze. Intanto nell’ordinanza di arresto di Furio Fusco emerge almeno un caso che va oltre le foto osè: un vero incontro a pagamento organizzato dall'arrestato tra una ragazza, poco più che maggiorenne, ed un imprenditore molto noto a Roma. Spuntano le ombre della prostituzione minorile e del mercato pedopornografico

“Dettagli intimi” e “che potrebbero rendere identificabili alcune delle ragazze e ledere la loro dignità”. Il Garante della Privacy punta il dito contro l’articolo pubblicato dal quotidiano “Il Tempo” sulla vicenda delle minorenni raggirate a Roma da un fotografo che prometteva celebrità in cambio di scatti osé e sesso. L’articolo contiene riferimenti troppo espliciti, per questo “il Garante ha disposto in via d’urgenza il blocco di ogni ulteriore diffusione dell’articolo”. “L’articolo pubblicato dal quotidiano contiene la trascrizione di ampie parti di intercettazioni – si legge nel comunicato – e riporta, tra l’altro, dettagli che potrebbero rendere identificabili alcune delle ragazze coinvolte e ledere la loro dignità, in violazione della Carta di Treviso e del Codice deontologico dei giornalisti”. Il provvedimento, fa sapere ancora il Garante, “è stato inviato alla Procura della Repubblica competente e al Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti per la valutazioni di relativa competenza”.
L’ombra del mercato pedopornografico e forse l’ambizione di mettere su un giro di prostituzione minorile. Sono le nuove ombre che cominciano ad emergere dall’inchiesta della Procura di Roma sull’attività di Furio Fusco, arrestato ieri con l’accusa di adescamento di minori, pornografia minorile e prostituzione minorile. Tante, tantissime minori adescate da Fusco con la promessa di un futuro da modella o di “scatti giusti” per sfondare nel mondo dello spettacolo. Ragazzine raggirate, spinte a spogliarsi e a fare giochi erotici davanti all’obiettivo “perché tanto lo fanno tutte”. E a chi resisteva parole, tante, per blandire e plagiare. E due avvertenze alle minorenni: mai farsi accompagnare dai genitori e i consigli per “truccare” i documenti d’identità. Domani davanti al gip Furio Fusco, dovrà rispondere a tutto questo ma probabilmente si avvarrà della facoltà di non rispondere.

Nel suo pc e nell’archivio della sua agenzia tantissime le ragazzine, reclutate soprattutto in tre licei della Roma bene, in pose sexy o addirittura nude. E a questo punto l’inchiesta potrebbe allargarsi. Le vittime di Fusco erano ragazzine di appena 14-15 anni alle quali proponeva servizi fotografici espliciti. Nell’ordinanza sono citate 14 ragazze di cui sei minorenni ma al momento gli inquirenti hanno accertato episodi concreti solo per quattro. Nella serata di martedì tre minorenni sono state ascoltate dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto Cristiana Macchiusi, titolari del fascicolo di indagine. Ma nell’ordinanza emerge almeno un caso che va oltre le foto osè: un vero incontro a pagamento organizzato da Fusco tra una ragazza, poco più che maggiorenne, ed un imprenditore molto noto a Roma. E ora la Procura lo ascolterà per capire anche se ci sono stati altri incontri visto che nell’ordinanza si precisa che l’uomo “si era dichiarato soddisfatto e voleva rivedere la ragazza”. Si tratta, scrive il gip, “di un uomo molto facoltoso – scrive il gip nel provvedimento cautelare – residente ai Parioli che paga ad una ragazza appena maggiorenne 500 euro per un ‘incontrò e un’altra somma per il Fusco che riceverà separatamente”.

Inoltre per accertare i contorni del giro di Fusco la Procura ha delegato esperti informatici per analizzare pc e supporti informatici sequestrati sia in casa che nell’agenzia di Fusco. L’obiettivo è anche capire che percorso abbiano preso gli scatti e i video più espliciti fatti alle ragazze minorenni e se esiste un archivio segreto dei “book” o una commercializzazione. Insomma se il tutto non fosse destinato ad una sorta di mercato pedopornografico. Dagli atti dell’indagine emerge il modus operandi di Fusco che, come scrive il gip, “ha posto in essere una vera e propria attività criminale ‘organizzatà e lungamente sperimentata considerato il rilevante numero di contatti telefonici intercorsi in pochi giorni di monitoraggio”. L’uomo arrivava a consigliare alle sue giovanissime vittime di non recarsi ai casting accompagnate dai genitori. Tanti e dettagliati anche i consigli alle minorenni su come truccare l’età nei documenti in caso di casting.