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Nizza, omicidio Pastor: il genero dell’ereditiera riconosce coinvolgimento

L'uomo, 64 anni, era stato fermato in un maxi blitz che aveva portato a 19 arresti in tre diverse città: Nizza, Marsiglia e Rennes. L'agguato era avvenuto lo scorso 6 maggio

Il genero di Hélène Pastor, Wojciech Janowski, console di Polonia a Monaco, ha riconosciuto ”il suo coinvolgimento” nell’assassinio della ricca ereditiera monegasca uccisa il 6 maggio nel sud della Francia: lo ha detto il procuratore di Marsiglia, Brice Robin. Alcuni giorni fa Janowski e la figlia della Pastor, Sylvia, erano stati arrestati insieme ad altre 17 persone. 

Janowski, 64 anni, è console onorario polacco a Montecarlo oltre che discusso uomo d’affari. Era in stato di fermo da lunedì scorso insieme a un’altra ventina di persone nell’ambito dell’inchiesta sull’agguato a Pastor, la cui famiglia di origini italiane possiede a Monaco un impero immobiliare. Tra i fermati ci sono anche alcuni magrebini, comoriani e haitiani. Ma la vera svolta era arrivata da Nizza, dove la polizia aveva bloccato la 53enne Sylvia Ratkowski-Pastor, figlia di primo letto della vittima, e suo maritoi. 

L’agguato è avvenuto lo scorso 6 maggio a Nizza e, oltre all’ereditiera, ha coinvolto anche il suo autista, deceduto dopo quattro giorni. La Pastor, invece, è morta il 21. Entrambi stavano lasciando in auto l’ospedale L’Archet di Nizza, dove l’ereditiera era andata a trovare l’altro figlio, Gildo Pallanco Pastor, in quei giorni ricoverato per un emorragia cerebrale.