Elezioni Amministrative 2014

Ballottaggi, nella Bagheria di mafia e debiti si sfidano due bravi ragazzi: 28 e 32 anni

Nella città resa immortale da Giuseppe Tornatore con "Baarìa" al ballottaggio ci sono giovani: il 28enne Patrizio Cinque del M5S e il 32enne Daniele Vella del Pd. Una ventata di speranza dopo la bancarotta, causata da 43 milioni di debiti, e l'ennesimo blitz dei carabinieri contro Cosa Nostra, che ha portato all'arresto di 31 persone. Un compito arduo attende il nuovo sindaco: chiunque vinca andrà a guidare il comune più indebitato di Sicilia

Il comune in dissesto finanziario, decine milioni di euro di debiti fuori bilancio, e le tracce ancora calde dell’ultimo blitz che ha smantellato i vertici di Cosa Nostra. Con questo clima i cittadini di Bagheria andranno alle urne per scegliere il nuovo sindaco al ballottaggio. In lizza per la fascia di primo cittadino ci sono due ragazzi: il ventottenne Patrizio Cinque del Movimento Cinque Stelle e il trentaduenne Daniele Vella del Pd.

Cinquantamila abitanti in provincia di Palermo, una trentina di splendide residenze barocche che gli hanno conferito l’appellativo di “città delle ville”, Bagheria è famosa anche per aver dato i natali al regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che l’ha resa celebre sul grande schermo con Baaria, il kolossal ambientato proprio nella cittadina palermitana. A Baaria, però, gli ultimi mesi sono stati complessi: a marzo il consiglio comunale ha sfiduciato l’ex sindaco Vincenzo Lo Meo, mentre il 20 maggio, a pochi giorni dal primo turno delle elezioni, il commissario straordinario Michela La Iacona ha dichiarato la bancarotta del comune, arrivato ad accumulare ben 43 milioni di euro di debiti fuori bilancio.

Bagheria però è anche terra di Cosa Nostra: è qui che Bernardo Provenzano ha trascorso gran parte della sua lunghissima latitanza, fissando la sua base operativa alla Icre, una sigla che significava “Industria chiodi e reti”, indicata dai collaboratori di giustizia come “un campo di sterminio”. L’ombra lunga di Cosa Nostra però non è soltanto nei vecchi verbali dei pentiti: appena pochi giorni fa, infatti, un blitz dei carabinieri ha fatto scattare il fermo per 31 persone, i vertici del nuovo clan mafioso, che da Bagheria dettavano legge su tutto l’hinterland palermitano. Per azzerare l’ultima cosca di Cosa Nostra sono state fondamentali le decine di denunce dei commercianti taglieggiati: quasi una ribellione di massa, che da queste parti è praticamente una novità.

Inedito è anche lo scontro per sedere sulla poltrona più alta del palazzo di città: i due candidati – che hanno quasi la stessa età e uno staff di sostenitori altrettanto giovane – hanno fissato i comitati elettorali nello stesso palazzo, hanno seguito lo spoglio a pochi metri di distanza dopo una campagna elettorale a colpi di hashtag e slogan sui social network, e alla fine hanno addirittura festeggiato insieme nel corso principale della città. Cinque, attivista del Movimento dalla prima ora, dipendente del gruppo parlamentare regionale pentastellato, è il candidato sindaco che al primo turno ha preso il maggior numero di voti: 4547 preferenze pari al 24.96 per cento; poco dietro, con 4297 voti e il 23,20 per cento, si è piazzato Vella, laureando in giurisprudenza, che invece ha già un passato in consiglio comunale, dove negli ultimi anni è stato anche capogruppo del Pd. “Sono entrambi bravi ragazzi” è il commento unanime dei loro concittadini. Che adesso dovranno decidere chi eleggere sindaco: chiunque vinca andrà a guidare il comune più indebitato di Sicilia.

Twitter: @pipitone87