Elezioni Europee 2014

Elezioni europee 2014, da Mastella alla Zanicchi ecco gli esclusi da Strasburgo

Tra le fila di Forza Italia, perde il suo scranno all'europarlamento Iva Zanicchi, fedelissima dell'ex Cavaliere: "Basta con la politica, piuttosto mi dedico all'ippica". Anche il capolista Gianfranco Micciché resta fuori. Nel Pd non centra l'obiettivo il professore palermitano molto critico sul processo trattativa, e l'ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici. Flop di Davide Vannoni, padre del metodo Stamina

Da destra a sinistra sono tanti i nomi “eccellenti” che non hanno conquistato una poltrona nel nuovo Parlamento europeo. Tra le fila di Forza Italia spicca il nome dell’unico capolista che, almeno per ora, non è riuscito a farsi eleggere: Gianfranco Micciché, solo terzo nella circoscrizione Isole con 50.689 voti. Anche la veterana di Strasburgo Iva Zanicchi, che alle spalle ha due legislature, lascerà l’Europarlamento. Una sconfitta bruciante per l’ex cantante e conduttrice, che la spinge a dare l’addio alla politica: “Ho già dato troppo senza ricevere nulla, magari mi darò all’ippica ma non alla politica”.

Un altro fedelissimo di Silvio Berlusconi a non avercela fatta è Alessandro Cecchi Paone. Così come l’ex Guardasigilli Clemente Mastella, che tentava il rientro in politica con Forza Italia ma si è fermato a 60.295 voti, troppo pochi per conquistare uno dei tre seggi andati a FI nella circoscrizione del Sud.

Tra i candidati del Nuovo centrodestra a non aver conquistato un euroseggio c’è l’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti che si era dimesso a fine aprile dopo la condanna a sei anni per abuso di ufficio e falso. Scopelliti si era candidato nella circoscrizione meridionale ed è arrivato solo terzo con 42.116 voti. È arrivato terzo dietro Lorenzo Cesa e Filippo Piccone, entrambi deputati nazionali, che dovrebbero concedere poltrona e relativa immunità parlamentare all’ex governatore.

Un altro flop degno di nota è quello del padre del metodo Stamina, Davide Vannoni, che ottiene un totale di 2.168 preferenze in Italia e all’estero, di cui oltre la metà (1.111) ottenute al Sud e nelle Isole: troppo pochi per sedersi all’Europarlamento. Si chiude così la prima avventura politica del presidente di Stamina Foundation, candidato con Io Cambio-Maie che totalizza 50.978 voti tra Italia ed estero fermandosi allo 0,18%, al di sotto della soglia di sbarramento del 4%.

Tra i non eletti del centrosinistra balza agli occhi il giurista palermitano Giovanni Fiandaca. Per averlo nelle liste del Partito democratico si era speso perfino il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ma il professore di diritto penale – molto critico sul processo sulla trattativa Stato-mafia – non ha superato il test delle europee nonostante abbia raccolto 76.203 voti. Anche l’eurodeputato uscente ed ex segretario regionale del Pd emiliano Salvatore Caronna perde il suo scranno a Strasburgo, così come l’ex sindaco di Firenze ed eurodeputato uscente, Leonardo Domenici, che ha portato a casa 35.360 preferenze.

La neonata Lista Tsipras, dopo la rinuncia della giornalista Barbara Spinelli e l’attore Moni Ovadia, manda a Strasburgo Curzio MalteseMarco Furfaro ed Eleonora Forenza. Tagliato fuori l’ex leader dei Disobbedienti del Nord-Est Luca Casarini.  Tra gli esclusi anche Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita in Iraq nel 2005, e liberata grazie al funzionario del Sismi Nicola Calipari, che rimase ucciso.