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India, la campagna elettorale ubiqua di Modi: comizi in 3D (e con maxi-spese)

Il leader del partito di destra hindu (grande favorito alla tornata nazionale) è riuscito a parlare su più palchi per circa 300mila euro a proiezione. La politica del Paese per la propaganda ha speso 5 miliardi di dollari: risultato secondo solo alle presidenziali Usa del 2012

La maratona elettorale in India – oggi 12 maggio l’ultimo turno di votazioni, già usciti gli exit poll, risultati ufficiali previsti per venerdì 16 – da settimane ha già formalmente incoronato il candidato premier del Bharatiya Janata Party (partito di destra hindu) Narendra Modi come il vincitore alle urne, in prima fila per cercare di formare un governo di coalizione entro la data fatidica del primo giugno. 

La campagna elettorale di Modi si è rivelata innovativa sotto molti aspetti, in particolare con l’uso inedito ed estensivo dei social network, ma il vero fiore all’occhiello della macchina della propaganda di NaMo è stato l’effetto novità dei comizi in 3D. Il chief minister del Gujarat, nell’inverno del 2012, è stato il primo politico al mondo ad utilizzare la tecnologia degli ologrammi applicandola alla campagna elettorale per le elezioni locali, esordendo davanti alle folle di quattro città – Ahmedabad, Vadodara, Rakot e Surat – con un comizio trasmesso live in 3D via satellite da uno studio di Ghandinagar.

Modi si è assicurato l’esclusiva del 3D in India fino alla fine del 2014, firmando un contratto con la Nchant3D, compagnia fondata dal regista indiano Mani Shankar e Raj Kasu Reddy che utilizza la tecnologia di proiezione tridimensionale sviluppata dall’inglese Musion. Sulla pagina web di Nchant3D c’è una collezione di video di repertorio in cui figurano ologrammi di Madonna, Black Eyed Peas, automobili Bmw ed effetti speciali solitamente utilizzati nell’ambito dell’intrattenimento; Modi, precursore, è ad oggi il primo politico al mondo ad utilizzare sistematicamente il 3D in campagna elettorale, stratagemma che in India permette di ovviare al gap tecnologico delle campagne e raggiungere simultaneamente, in un tempo ristretto, le centinaia di milioni di aventi diritto al voto.

Dimostrazione plastica delle immense potenzialità dei comizi 3D, nel dicembre 2012 Narendra Modi ha fissato il record di proiezioni 3D simultanee, parlando tramite il suo ologramma (in scala 1,5:1) su 53 palchi diversi sparsi per tutto il Gujarat. Secondo la stampa indiana ogni discorso è stato seguito live da un pubblico stimato tra le 10mila e le 30mila persone, per una spesa totale di pressapoco 50 milioni di rupie (697mila euro).

Assicuratosi la vittoria alle locali del Gujarat, Modi ha riproposto la medesima strategia anche per queste elezioni nazionali, organizzando una serie di Bharat Vijay Rally (comizi “Viva l’India”, in hindi) trasmessi anche in streaming sul portale narendramodi.in.

L’aspetto economico della propaganda futuristica di Modi ha scatenato le critiche del resto dell’arco parlamentare, Indian National Congress in testa, che da un anno e mezzo lamenta la provenienza dubbia di fondi tali da permettere al candidato del Bjp di tenere a scadenza regolare i suoi comizi-show in tutto il Paese. Le prime indiscrezioni, decisamente gonfiate, indicavano una spesa di 700 crore a sessione (oltre 83 milioni di euro), mentre un portavoce del Bjp ha ricondotto il costo a una ben più realistica somma di 2,5 crore per proiezione (quasi 300mila euro).

Mani Shankar, intervistato dal quotidiano dell’India meridionale Daily News and Analysis, ha però rivelato che, secondo una clausola di riservatezza siglata tra Nchan3D e Narendra Modi, il prezzo effettivo degli ologrammi 3D non può essere rivelato alla stampa. “Ma considerando che la tecnologia è stata sviluppata in India – ha spiegato Shankar – il costo si aggira intorno a un decimo rispetto alla medesima tecnologia utilizzata nel Regno Unito e negli altri paesi europei”.

Secondo le indiscrezioni filtrate sulla stampa indiana, l’intera campagna elettorale in India è costata 5 miliardi di dollari, seconda solo alla campagna per le presidenziali Usa del 2012, per la quale tra repubblicani e democratici la spesa complessiva ha raggiunto la cifra record di 7 miliardi di dollari.

di Matteo Miavaldi 

Giovanni Palma, imprenditore italiano, in un’intervista telefonica successiva alla pubblicazione di questo articolo ha specificato che, dal 26 settembre 2013, ha rilevato gli asset e i brevetti della Musion, trasferendo in Italia il centro ricerche e rinominando la compagnia Musion Das Hologram. Palma, a tutti gli effetti, è azionario unico di Musion Das Hologram, società per la quale ricopre anche la carica di presidente. Lo staff del nuovo primo ministro indiano Narendra Modi, nell’inverno del 2013, per avvalersi della tecnologia degli ologrammi 3D nella sua campagna elettorale ha preferito rivolgersi direttamente alla casa madre, per motivi di costi (molto più contenuti) e opportunità di utilizzare personale locale composto da italiani, tedeschi inglesi indiani fornito da Musion Das Hologram. Mani Shankar e Raj Kasu Reddy, ai quali era stata attribuito erroneamente l’organizzazione e realizzazione della campagna elettorale 3D di Modi, sono stati in passato rivenditori della tecnologia – prima dell’acquisizione di Palma – e si occuparono della campagna test del 2012 in Gujarat. Palma ha chiarito inoltre che il record di proiezioni 3D è stato fissato durante questa campagna elettorale 2014, con 128 città collegate simultaneamente. L’intera campagna elettorale di ologrammi di Modi in queste ultime elezioni, secondo Musion Das Hologram, è costata all’incirca 5 milioni di euro, comprensivi di logistica e realizzazione sul campo.
M.M.