La rivoluzionaria sentenza della Corte suprema ha accolto un ricorso collettivo presentato due anni fa perché “è diritto di ogni essere umano scegliere il proprio orientamento sessuale”. D’ora in poi i transessuali avranno un proprio genere su passaporto e patente e saranno assicurati loro pari diritti d’accesso nel mondo del lavoro e della scuola