Politica

Liuzzi vs Scalfarotto (Pd): “Parlate di Grillo e fate carta straccia della Costituzione”

Durissimo scontro tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Emiliano Liuzzi, e il deputato Pd Ivan Scalfarotto durante “Piazzapulita”, su La7. Miccia della discussione: il contestato post di Beppe Grillo che ha parafrasato una frase di Primo Levi. Secondo il sottosegretario alle Riforme, si è trattato di un’uscita “terribile”: “Bisogna avere rispetto sacrale per la memoria della Shoah, è una cosa che non si tocca. Non si tocca e basta. E quella roba lì è orrenda, perché tocca la nostra essenza di popolo e di democrazia. Siamo figli di quella storia. Se non ci fosse stata, non ci saremmo né io, né Beppe Grillo a dire cosa ne pensiamo in questo momento. E non ci sarebbe neppure il collega Lele Fiano in Parlamento”. Scalfarotto, quindi, manda la sua solidarietà a tutta la comunità ebraica. Liuzzi esprime dissenso dal precedente intervento di Ilaria D’Amico, secondo la quale Grillo è paragonabile a Berlusconi: “Se c’è un Berlusconi nella politica di oggi, è Matteo Renzi. E trovo insopportabilmente ecumenico quello che ha detto Scalfarotto, drammatizzando una situazione che non andrebbe assolutamente drammatizzata”. E, rivolgendosi al sottosegretario, afferma: “Voi, chierichetti del renzismo, state facendo carta straccia di un terzo della Costituzione, che è nata su quel sangue lì. Questo va drammatizzato. E pretendete che questo passi tutto sotto silenzio. Però di questo vi rifiutate di parlare.”. La polemica prosegue poi sull’accordo tra il Pd e il Cavaliere, a proposito del quale Scalfarotto asserisce: “Le riforme si faranno perché Berlusconi, che è un attento osservatore del Paese, si rende conto che c’è una domanda di riforme e di semplificazione irresistibile“. Liuzzi commenta: “Scalfarotto non conosce bene Berlusconi, lui farà quello che gli conviene“. Lo scontro poi prosegue sull’incontro tra Bersani e il M5S e sulla mancata convergenza di governo, come dichiarato dallo stesso ex segretario Pd. E il giornalista de Il Fatto ricorda a Scalfarotto le primarie Pd sospette a Modena e le conseguenti denunce