Cronaca

Rapiti in Camerun due sacerdoti della diocesi di Vicenza e una suora canadese

Le suore della congregazione della Divina volontà, che hanno una sede nel Paese, hanno riferito che nei giorni scorsi la polizia locale ha sequestrato un arsenale di armi e i ribelli hanno minacciato: "Ve la facciamo pagare". Secondo alcuni testimoni i tre "starebbero bene". Sospetti sul gruppo islamista Boko Haram

Due sacerdoti italiani e una suora canadese sono stati sequestrati venerdì notte scorsa nel nord del Camerun, nella diocesi di Maroua. Lo ha confermato la Farnesina, facendo sapere che “sono in corso verifiche” e l’Unità di crisi è già al lavoro sul caso in coordinamento con l’ambasciata italiana a Yaoundé. I due preti, Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, appartengono alla diocesi di Vicenza. Il primo è in Camerun da più di 6 anni, mentre don Allegri era tornato a settembre ma in passato aveva vissuto nel Paese per 10 anni.  “Don Marta e don Allegri sono stati portati via assieme alla suora da persone armate e non incappucciate. A quanto ci hanno detto dei testimoni stanotte nessuno è ferito.Stanno bene”. A riferirlo sono don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, gli altri due sacerdoti vicentini presenti nella diocesi di Moroua, in Camerun, e raggiunti telefonicamente. “Ci hanno detto – aggiungono Bolzone Rossi – che il gruppo armato ha portato via solo i bianchi. Le suore camerunensi che erano lì le hanno lasciate stare”. Papa Francesco è stato informato del rapimento e ha auspicato che i tre vengano liberati presto.

I due preti italiani e la suora canadese Gilberte Bussier, 80 anni, sarebbero stati rapiti dagli islamisti nigeriani di Boko Haram. Ne è convinto padre Henri Djonyang, vicario generale della diocesi di Maroua-Mokolo, che lo ha detto alla France Presse. “E’ una brutta storia”, ha aggiunto, spiegando che i tre sono stati rapiti intorno alle 23:45 ora locale (le 00:45 italiane di oggi) da uomini armati nella loro parrocchia di Tchère, ad una ventina di chilometri da Maroua, nel nord. ”Sono stati loro”, afferma Djonyang riferendosi ai Boko Haram, anche se il rapimento non è stato ancora rivendicato. Nel 2013, la stessa organizzazione islamista aveva rivendicato il rapimento di un prete e di una famiglia francese nella stessa area, padre Georges Vandenbeusch e la famiglia Moulin-Fournier, poi tutti rilasciati.

“Siamo sconvolte”, dicono le suore della congregazione della Divina volontà, che ha sede Bassano del Grappa e una casa proprio a Maroua, nel Nord del Camerun, dove le religiose lavorano a stretto contatto con i sacerdoti vicentini. “Secondo quanto ci hanno riferito, ma le notizie sono molto frammentarie, pare che la polizia locale nei giorni scorsi abbia trovato un arsenale d’armi e che i ribelli abbiano detto ‘ve la facciamo pagare'”. E proprio oggi “era previsto un incontro tra i sacerdoti per capire come proteggersi, ma stanotte è avvenuto quanto è avvenuto”.

Nel 2013 l’esercito nigeriano ha avviato un’ampia offensiva contro i Boko Haram, che non di rado sconfinano nel vicino Camerun. Secondo il governatore del nord del Camerun, Awa Fonka Augustine, la presenza delle forze armate camerunesi è stata rafforzata.