Ambiente & Veleni

Sostenibilità: la fiera ‘Fa’ la cosa giusta’ e il futuro di chi lo fa

Ieri sono andato a trovare i miei amici attivisti del Movimento 5 Stelle al punto informativo allestito alla Fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa’ la cosa giusta“. C’erano anche gli utopisti della lista Tsipras, impegnati nel tentativo disperato di raccogliere in tempo le firme per le prossime Europee.

Già che c’ero, sono entrato a farmi un giro. Quella dello scorso week-end era l’undicesima edizione: l’evento è stato organizzato molto bene, occupava 2 padiglioni di Fieramilanocity e ospitava 700 espositori.

Negli ultimi anni si è sentito parlare anche troppo di commercio equo e solidale ma finora ho sempre percepito molto commercio e poca solidarietà. Ho visto tanti prodotti e servizi inutili che sfruttano la sostenibilità come foglia di fico solo per vendere di più.

C’è Pallalinda, una pallina di plastica contenente 4 tipi di granuli ceramizzati, che secondo l’espositrice consentirebbe di fare un bucato con il 70% di detersivo in meno.

C’è la stampante 3D che usa il PLA, il polimero dell’acido lattico comunemente chiamato bioplastica perché sembra plastica ma è biodegradabile. Polimero interessante, ma la stampante che c’entra?

Ci sono i giocattoli o gadget tipo Meccano, ma qui sono fatti di legno e si muovono grazie all’energia solare trasformata in elettrica da un piccolo pannello fotovoltaico: belli e divertenti, ma resisteranno alla vivacità dei bambini?

Poi c’è Cicli Aziendali, un’idea furba e opportunistica per succhiare soldi alle aziende che hanno bisogno di lavarsi la coscienza spendendo qualche soldo su un’iniziativa green. L’idea è quella di vendere alle imprese un servizio che include una flotta aziendale di biciclette brandizzate e far competere i dipendenti che usano queste bici per andare in ufficio come faceva il Visconte Cobram, Mega Direttore Generale in Fantozzi contro tutti.

Vado a chiedere informazioni all’espositore, Rubens Bernascone: “Perché un’azienda che persegue il profitto dovrebbe spendere soldi per questa iniziativa?” Mi risponde che ci sono aziende come Ikea o Vodafone che sono molto attente alle tematiche green. Replico che queste aziende sono molto più interessate al fatturato, a pagare il meno possibile i loro dipendenti, a calcolare il valore di ogni utente o cliente, e che ogni iniziativa sostenibile rappresenta un mancato guadagno, una perdita. Gli dico che mi piacerebbe tanto vedere i dipendenti Ikea o Vodafone recarsi a lavoro in bicicletta… sulla Vigevanese con i tir che gli sfrecciano accanto a 80 all’ora! A quel punto il Bernascone fa per darmi la mano e salutarmi, ma io non ho ancora finito. Vabbe’, pazienza: me ne vado ma la mano non gliela do.

Poi decine e decine di stand con detersivi bio, vestiti di canapa, cibo biologico e le altre solite cose che si trovano nei mercatini o nelle bancarelle sui lungomari di tutta Italia nelle sere d’estate.

E’ arrivato il momento di assaggiare una birra artigianale: mi fermo davanti a uno stand di bergamaschi ma la ragazza non mi vede o non ha voglia di spillarmela. Passo quindi allo stand successivo dove conosco i simpatici ragazzi di Birradamare: sono di Fiumicino e nel depliant scrivono: “Che il nome lo si legga ‘birra da amare’ o ‘birra da mare’ non si sbaglia”. Sulla birra non scendono a compromessi:  la producono con metodi artigianali, è integrale e non pastorizzata. Simpatici loro e simpatici i nomi delle loro birre: ‘naBiretta, ‘naBio, Onda Bionda e Shock (9 gradi di artigianalità italiana).

Poi ho scoperto di essere così ignorante da non conoscere il crudismo. Per quell’1% degli italiani che ancora non sanno cos’è, si tratta dello stadio intermedio tra il vegetarianismo e il pranarismo. I crudisti mangiano tutti i cibi crudi, o al massimo essiccati a 40 gradi, ma mai cotti. Per diventare pranariani la strada è lunga: si comincia col diventare vegetariani ovvero si smette di mangiare carne, poi si eliminano anche uova e formaggi e si diventa vegani, poi crudisti semplici, crudisti vegani, crudisti frutariani (che mangiano solo frutta), e infine pranariani cioé non si mangia più niente. Una pratica utile in tempo di crisi.

Molto interessante la sezione “Sprigioniamoci!” sull’economia carceraria: uno spazio dedicato alle cooperative e associazioni di promozione culturale che operano “dietro le sbarre”. Storie di eccellenze e creatività, dal nord al sud Italia: fra queste la Cooperativa Sociale Divieto di Sosta, del carcere di Verbania, con i deliziosi dolci della Banda Biscotti; la Cooperativa Sociale Rio Terà dei pensieri, che lavora con i detenuti degli istituti penitenziari veneziani, e proporrà cosmetici biologici, borse e accessori in materiale riciclato con l’ironico marchio Malefatte. La Cooperativa Lazzarelle grazie al lavoro delle detenute della Casa Circondariale di Pozzuoli (Na) produce caffè, promuove la micro-imprenditorialità e il lavoro autonomo femminile allo scopo di creare occupazione e facilitare il reinserimento a fine pena.

E ora veniamo al podio, alle 3 iniziative che mi sono piaciute di più. Al terzo posto ci sono i prodotti di Muscolo di grano, un alimento che nasce dalla lavorazione del grano e delle lenticchie simile al seitan cinese: sembra carne ma è 100% biologico, 100% vegan con zero OGM e zero colesterolo.

Al secondo posto si classifica il progetto Maximus che trasforma gli escrementi di elefante in carta. Nell’opuscolo si legge: “Un elefante adulto mangia quotidianamente foglie e cortecce per 180 kg e defeca in media 16 volte al giorno. La cacca viene raccolta e seccata al sole, bollita con un disinfettante naturale, impastata ad acqua, carta riciclata e colore ove necessario. Il composto viene posato su un tavolo e passato sotto un rullo che elimina l’acqua e lo rende sottile; infine è steso ad asciugare.” Per ogni 10 kg di materiale fecale si producono 120 fogli di carta A4, eccezionale!

Medaglia d’oro per la sostenibilità a Matrimoni Solidali, nato da un’idea del creativo regista Alessandro Acito, che tra le altre 1000 cose che fa ha trasformato occasioni di spreco come i matrimoni in opportunità per destinare una parte delle spese a progetti di elevato profilo etico: solidarietà internazionale, promozione sociale e riduzione d’impatto. Complimenti vivissimi.

PS: Oggi fino alle 21 si procederà al primo turno delle elezioni per determinare i candidati nelle liste per il Parlamento europeo del MoVimento 5 Stelle.

@nicvalen