Lavoro & Precari

Cassa integrazione, il ministro Poletti avverte: “Nel 2014 manca un miliardo”

Il titolare del Lavoro lancia l'allarme precisando di non sapere quando il nodo sulle risorse verrà sciolto. Poi si sofferma sulle misure approvate dal cdm sui contratti a termine e all'apprendistato: "Abbiamo cercato di semplificare le norme per l'assunzione"

“La cassa integrazione in deroga ha bisogno di un miliardo in più rispetto alle risorse destinate dal bilancio per quest’anno”. E’ l’allarme lanciato nuovamente dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha precisato: “E’ un dato meccanico”. Alla domanda su quando verrà sciolto il nodo delle risorse, ha risposto: “Non lo so, sappiamo che abbiamo questo problema”.

A margine di un convegno, a proposito del ddl delega sul lavoro che completerà il Jobs act, il ministro ha sottolineato che “il Parlamento ha la sua responsabilità importante. Abbiamo consegnato delle linee precise, le può legittimamente cambiare ma credo non si bloccherà il percorso”. “Abbiamo chiesto sei mesi – aggiunge – per mettere, tra l’altro, a punto un codice semplificato del lavoro”.

Il ministro si è soffermato poi sulle misure sui contratti a termine e sull’apprendistato approvate ieri dal consiglio dei ministri, improntate ad una “drastica semplificazione”“Abbiamo cercato di fare una operazione che rende semplice la possibilità di assumere”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo fatto ciò che ritenevamo assolutamente indispensabile, abbiamo bisogno che” questi due strumenti “siano utilizzati con meno vincoli”, ha aggiunto Poletti, tornando a usare l’espressione “norme-tortura, di cui spesso non si capisce la ratio”.

Riferendosi in particolare ai contratti a termine per i quali si prevede la possibilità di non inserire la causale per tre anni e di non avere interruzioni, il ministro ha sottolineato come in questo modo si evitino “tutte le problematiche di riassunzione”. Inoltre, se un’azienda mantiene al lavoro una persona per tre anni “è ragionevolmente probabile che poi la stabilizzi. Se cambia ogni volta è ragionevolmente probabile che non la stabilizzi. E’ una logica elementare”. Poletti precisa, infine, che “più di questo non eravamo in condizioni di fare”.