Mondo

Ucraina, Obama avverte Mosca: “Kiev non può vivere con la pistola puntata”

Il G-7 sette chiede intanto alla Russia di "cessare ogni sforzo per cambiare lo status della regione ucraina". Inoltre fanno sapere che considerano "illegale" il referendum che si terrà tra pochi giorni

L’Ucraina non può vivere con la pistola russa puntata alla testa. Il presidente americano Barack Obamaal termine dell’incontro con il premier ucraino, prende nuovamente le difese di Kiev e lancia un avvertimento a Mosca: “Il popolo ucraino non può andare avanti avendo un Paese vicino che decida il loro futuro, come portare avanti i loro affari interni, con la canna di una pistola puntata”. E’ ancora più esplicito il presidente Arseni Iasteniuk: “Non ci arrenderemo mai”. Aggiungendo che che se la Russia non cambierà atteggiamento, gli Stati Uniti e l’Unione Europea “saranno costretti a far pagare un prezzo a Mosca”.

L’incontro tra Obama e Iasteniuk arriva nel giorno in cui i paesi del G-7 lanciano l’avvertimento a Mosca: “L’annessione russa della Crimea sarebbe una chiara violazione della Carta dell’Onu”, che innescherebbe reazioni sia “individuali” che “collettive”. Per questo i sette grandi invitano la Russia a “cessare ogni sforzo per cambiare lo status della Crimea”, la penisola orientale, i cui cittadini – in maggioranza filorussi – saranno chiamati a esprimersi il 16 marzo in un referendum dove verrà chiesto loro se vogliono continuare rimanere annessi all’Ucraina o preferiscono entrare a far parte della Federazione Russa.

Una consultazione che il G-7 definisce “illegale”, organizzata senza un’adeguata preparazione e su cui pesa “l’intimidazione suscitata dalla presenza delle truppe russe”. “Per questo – si legge nel comunicato diramato dalla Casa Bianca – non ne riconosceremo i risultati”. Ma sul piano diplomatico le ripercussioni scatenate dalla crisi in Ucraina sono già tangibili. Il G-7 sottolinea ancora una volta  la “decisione di sospendere la partecipazione ad ogni attività relativa alla preparazione del G-8 di Sochi”. Una presa di posizione irremovibile, a meno che la Russia non torni sui suoi passi.

Intanto Kiev fa sapere che già la prossima settimana verrà firmata la prima parte dell’accordo di associazione fra Ue e Ucraina. A renderlo noto è il premier polacco Donald Tusk, dopo un incontro con Angela Merkel, secondo quanto afferma la Dpa. Proprio la cancelliera tedesca annuncia “un successivo livello di sanzioni” nei confronti della Russia.