Cronaca

Salerno, spara a due donne poi si suicida. Grave l’ex compagna

Secondo la prima ricostruzione Antonio Memoli ha sparato all'ex compagna ferita alla testa e ricoverata in gravi condizioni, poi alla cognata della donna colpita in modo non grave alla spalla

Non si rassegnava alla fine di un rapporto durato quattro anni e troncato meno di un mese fa: così lunedì sera a Salerno ha ferito in modo gravissimo la donna che lo aveva lasciato, colpendo in modo lieve anche una parente di lei, e poi si è ammazzato.

Antonio Memoli, 56 anni, salernitano, operatore di una associazione di volontariato del capoluogo, di mestiere panettiere, armato di una pistola semiautomatica si è recato in via Palinuro, dove la sua ex compagna, Giuseppina Pappalardo, 47enne, un matrimonio fallito alle spalle, era ospite della sorella del suo ex marito, Rosaria Ferrara di 54 anni. L’uomo ha bussato alla porta del civico 195 di Via Palinuro, nel popoloso quartiere di Mercatello, è entrato nell’abitazione e ha fatto fuoco all’indirizzo di Giuseppina, colpendola alla testa, e poi ha ferito ad una spalla Rosaria. Infine Antonio Memoli si è chiuso in una stanza, puntandosi la pistola alla tempia, e si è ucciso.

Nell’abitazione a piano terra, al momento dell’irruzione del 56enne, c’era anche la figlia di Rosaria Ferrara, con i suoi tre bambini di 9, 5 e un anno e mezzo che si sono rifugiati nel bagno. Le due donne ferite sono state trasferite con le ambulanze del 118 nell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Le condizioni di Giuseppina Pappalardo sono gravissime. Rosaria Ferrara invece sopravviverà. Sul posto sono giunti i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno. Le indagini sono coordinate dal pm Guglielmo Valente.

Nel quartiere Mercatello si sono subito radunate molte persone. Anche alcuni parenti hanno raggiunto via Palinuro, dove le forze dell’ordine hanno bloccato gli accessi al luogo della sparatoria. Un fratello del 56enne, appena giunto sul posto, si è abbandonato alla disperazione. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire tutta la vicenda anche attraverso le testimonianze di conoscenti.