Politica

Berlusconi, da quando c’è Francesca Pascale basta olgettine

A leggere i giornali sembrerebbero tutte rose, con tanto di fiori d’arancio in imminente arrivo. Presto, prestissimo. A giugno. Casomai su un’isola, romantica e anche più gestibile dal punto di vista della privacy. Francesca e Silvio, un sogno d’amore che si corona. Informazioni, date in pasto alla stampa dall’entourage di una “promessa” sposa fin troppo scalpitante, son tutte lì, pronte ad accreditare una svolta epocale della vita sentimentale del Cavaliere ormai ridotto, dicono i suoi, a parlare solo con Maria Rosaria Rossi, con la stessa fidanzata, appunto Francesca Pascale e al massimo con Verdini. O a giocare a palletta con Dudù. Tutti gli altri fidati collaboratori sono stati messi alla porta, in un modo o nell’altro. L’ultimo “nome” dei fedelissimi di sempre a finire con la lettera di licenziamento in mano, si sa, è stata la mitica segretaria Marinella, ma si ha notizia anche di due altri addii, quelli di delle storiche segretarie di Palazzo Grazioli a cui è stato dato un semplice benservito: “Non servite più”.

Non è vero, va detto, che Berlusconi non ha più bisogno di queste preziose collaborazioni, ma la Pascale, con la Rossi, fanno il possibile per avere la gestione dell’uomo a tutto tondo. Solo la Santanchè, a quanto si apprende, sarebbe ammessa in orari diversi dalle riunioni ufficiali, ma solo perché la signora Sallusti ha quel caratterino che difficilmente anche una napoletana volitiva come la giovane Francesca è in grado di tenere a bada.

Volitiva, si diceva. Ma forse anche qualcosina di più. Di recente, quando il Cavaliere si è presentato in pubblico con lividi sospetti in bella vista, si sono inventati che sarebbe inavvertitamente scivolato su una pallina di Dudù, anche se poi le malelingue hanno malignato altro. Che quelle echimosi, cioè, sarebbero state invece la conseguenza di un cazzottone ben assestato dalla stessa Francesca, che avrebbe trovato Silvio al telefono con l’ex olgettina Barbara Guerra e non c’avrebbe visto più dalla gelosia. Cose che capitano, quando si ama.

Epperò, che amore passionale. Perché non è che Berlusconi cerca tutti i giorni le sue ex, devote, olgettine, eppure gli episodi che lo vedono vittima delle palline di Dudù che inavvertitamente finiscono sotto le sue scarpe facendolo rovinare al suolo, con conseguenze varie, pare che siano sempre più frequenti. L’ultimo, proprio qualche giorno fa. Sarebbe dovuta addirittura intervenire la scorta per risollevarlo da terra. Maledette palline. È solo che poi, come sempre, arrivano le malelingue. E l’aria si riempie di altri dettagli, quelli che vogliono come coprotagonista sempre la stessa onnipresente “promessa sposa” Francesca, stavolta non nel ruolo della crocerossina e neppure in quella di fidanzata gelosa. In questo caso ci sarebbero stati di mezzo quattro appartamenti, di proprietà di una delle holding Fininvest, da alienare. E la Pascale che, invece, avrebbe voluto che fossero intestati a lei, anziché venduti. Davanti alle perplessità del Cavaliere, la promessa sposa non si sarebbe data per vinta e avrebbe portato avanti le sue ragioni nel modo più “volitivo” e “convincente” possibile. Una discussione animata, insomma, e finita – come si diceva – con l’irruzione della scorta nella stanza con il Cavaliere a terra, con le mani a stringere le parti basse doloranti, scivolato su un’altra, maledetta, pallina di Dudù…

Certo, pensare al Silvio del ventennio a colori, del Bunga-Bunga, delle leggi ad personam e del controllo della Rai oggi, alla soglia degli ottant’anni, ridotto a vittima di violenza domestica pare davvero incredibile, ma alla vigilia (forse) delle nozze e visto che quando è in giro lamenta sempre dolori e mostra lividi, c’è chi dice che sarebbe meglio che i figli ordinassero alla (poca) servitù rimasta di aver cura di non lasciare troppo in giro queste maledette palline di Dudù. In fondo, povero Silvio; dopo tante disgrazie, anche una promessa sposa  che semina in giro le palline di Dudù gli doveva capitare…