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Marò, nessun ripensamento dell’India: “Saranno processati con le nostre leggi”

Il ministro della Difasa nega la possibilità di ammorbidire la posizione di Delhi: "Stiamo andando avanti su questa vicenda in base alle nostre leggi, non c'è spazio per compromessi"

L’India non sembra interessarsi alle vicende italiane e alle staffette politiche ai vertici della Farnesina. “Fare semplicemente di tutto”, aveva detto ieri Matteo Renzi, per riportare in Italia i due marò. Puntale arriva oggi la doccia gelata dell’India, che annuncia di non avere alcun ripensamento. Il ministro della Difesa A.K. Antony ha infatti negato che vi siano cedimenti del governo riguardo al processo dei marò. “Stiamo andando avanti su questa vicenda in base alle leggi indiane”, ha detto. Antony ha poi aggiunto che “non c’è spazio per compromessi”: Latorre e Girone “saranno processati con le leggi del nostro Paese”.

Antony, originario del Kerala, lo Stato dove è avvenuto l’incidente il 15 febbraio 2012, ha risposto così alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se il governo intendesse ammorbidire la sua posizione dopo che il ministero della Giustizia aveva sposato l’opinione del ministero degli Esteri sulla inapplicabilità della legge per la repressione della pirateria (Sua Act). Il ministro ha concluso sostenendo che comunque la decisione viene trattata dai ministeri dell’Interno e degli Esteri.

Domani pomeriggio il procuratore indiano G.E. Vahanvati dovrebbe presentare alla Corte Suprema la soluzione trovata dal governo per processare i due Fucilieri di Marina.