Politica

M5s, blog Grillo: “Senatori Bocchino e Campanella sfiduciati dalla base”

Sul blog del leader del Movimento 5 Stelle è comparso un comunicato che annuncia la presa di distanza dai dissidenti siciliani. Ma gli attivisti negano di aver mai votato il documento: "Ci dissociamo". Polemiche anche sulla scomunica "dal basso" a Orellana. Lui: "Ho le prove che nessuno del gruppo ha autorizzato quel testo"

La base sfiducia Campanella e Bocchino“. E’ partita la guerra ai dissidenti dentro il Movimento 5 Stelle, per la cui espulsione potrebbe riunirsi l’assemblea dei parlamentari già la settimana prossima. Beppe Grillo sul blog pubblica il comunicato del gruppo siciliano “Il Grillo di Palermo”, che sarebbe stato approvato dall’assemblea e dai meetup di Palermo, Bagheria, Termini Imerese, Partinico, Monreale, Cinisi, Capaci e Isola delle Femmine, Piana degli Albanesi, Trapani e Carini. Ma non mancano i dubbi. “Parlo a nome del Grillo di Palermo”, dice l’attivista Ermanno Romano a ilfattoquotidiano.it,”nessuno di noi ha mai approvato la diffusione di un tale comunicato, non abbiamo mai deciso di scomunicare i due pubblicamente e non è mai stato nemmeno presentato un tale ordine del giorno dal gruppo”. Una polemica che a Palermo si era già presentata a fine gennaio, quando un testo simile era stato pubblicato e poi cancellato dopo la rivolta di 47 iscritti del Meetup. “Ancora una volta”, continua Romano, “c’è una minoranza di quindici attivisti, molto vicini ai parlamentari 5 stelle, che hanno l’accesso al sito e che hanno deciso di emanare il comunicato autonomamente. Io non mi esprimo sull’espulsione di Bocchino e Campanella, se l’assemblea vuole parlarne si metta ai voti la decisione. Chiediamo solo metodi democratici”.

E i malumori sono aumentati nel corso della giornata: “Per la maggioranza degli attivisti del meet up, “Il Grillo di Palermo”, quanto pubblicato sul sito di Beppe Grillo sulla sfiducia” ai senatori Campanella e Bocchino, “è opera di una decina di attivisti e non una decisione dell’assemblea, che è prevista per mercoledì e forse anticiperemo a domani – dice Francesco Menallo, del meet up di Palermo -. Sul sito di Grillo è in corso una censura di post e comunicati di solidarietà ai due senatori. Stiamo valutando l’ipotesi di scissione e non è un fenomeno locale. A Pavia, Bologna, Torino, Messina– continua Menallo – si stanno verificando degli episodi di prevaricazione nei confronti della maggioranza degli attivisti da parte di altri che hanno un canale diretto ed esclusivo con Casaleggio”.

Della stessa opinione anche il senatore Campanella che dice: “Questi sono metodi scorretti. Un paio di settimana fa la parte del Movimento più vicina a Gianroberto Casaleggio e di cui fa parte Riccardo Nuti“, ex capogruppo alla Camera, “hanno scritto il comunicato” del meet-up palermitano pubblicato oggi sul blog “senza consultare il gruppo. Hanno agito sapendo di essere minoranza, una decina di persone circa”. Ma quest’azione, racconta il senatore finito nel mirino degli oltranzisti per le sue posizioni critiche, “è stata sconfessata con un documento firmato da 45 persone, non a caso mai pubblicato sul blog di Grillo. Due-tre giorni fa c’è stata anche una conferenza stampa pacificatrice, dove è stato presentato il lavoro che stiamo facendo. Ma anche di questa, il blog non ha dato conto”. 

La dinamica è simile a quella che ha colpito Luis Alberto Orellana, anche lui tra i quattro (insieme ai due siciliani e Lorenzo Battista) senatori nel mirino delle critiche di Grillo. Venerdì sul blog è comparsa una scomunica, ma dalla base di Pavia arrivano notizie diverse: “Il documento non è stato votato e non c’è stata discussione in assemblea”. Una sfiducia dal basso con molte zone d’ombra. Il comunicato sarebbe l’esito di un incontro pubblico a inizio febbraio di Orellana con il meetup locale. In quell’occasione a prendere la parola erano stati Maurizio Benzi, creatore nel 2005 del primo Meetup d’Italia (Milano 1) e dipendente della Casaleggio Associati e Serafino Centenaro, attivista canidato alla elezioni del 2013 e mai eletto. Secondo il senatore, è la prova che tutto è stato orchestrato dall’esterno: “Ho avuto precise conferme che il comunicato contro di me non è mai stato votato in assemblea. Spero che i gruppi locali siano consci che il metodo usato è sbagliato. Mi spiace che questo abbia fatto cadere in errore anche il blog di Beppe Grillo che ha rilanciato questa notizia”.

Dura resta la scomunica del Grillo di Palermo che nel testo pubblicato sul blog prende “le distanze da qualunque dichiarazione i senatori in questione possano rilasciare a titolo politico o privato“. Una presa di posizione che lascia qualche dubbio, dopo che nei giorni scorsi gli stessi Meetup locali avevano annunciato l’intenzione di non sfiduciare nessuno. Già a fine gennaio c’era stato un tentativo di scomunica dallo stesso gruppo, poi cancellato perché non condiviso da tutto il meetup. Secca l’accusa di “comportamento aperturista” con il quale ai due senatori si rimprovera di aver “attirato attorno a sé un certo numero di pseudo-attivisti dell’ultima ora, pronti a cavalcare qualunque tipo di dissenso, nel tentativo di trasformare il M5S allontanandolo dalle sue origini”. Per molto tempo – si legge nel post – il ‘Grillo Di Palermo‘ ha subito il comportamento dei due senatori, sperando in una temporanea perdita dell’obiettiv o, i numerosi richiami alle ragioni del M5S sono però rimasti inascoltati”.

“Le consultazioni nazionali del 24 e 25 Febbraio”, ricordano ancora, “hanno portato l’Italia ad un risultato storico. 108 portavoce deputati e 54 portavoce senatori sono diventati per milioni di italiani una rivalsa e una speranza, così come motivo di orgoglio. Tuttavia con estremo rammarico da subito abbiamo constatato la presenza da un lato di quei parlamentari coerenti con i principi fondanti del M5S e con le conseguenti promesse fatte a milioni di elettori, dall’altro un più ristretto gruppo di persone che con quei principi non si sentono in linea e che non perdono occasione per palesare tale dissenso. Di questo secondo gruppo, fanno parte Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino. Sin dalle prime battute della corrente legislatura, i succitati Senatori si sono posti al di fuori delle logiche e dei principi del M5S. Tra le rivendicazioni più insistenti dei due senatori, vi è senz’altro la necessità da parte del M5S di doversi aprire all’accordo con altre forze politiche“.