Politica

Elezioni Regionali Sardegna 2014, sei candidati in lotta per la presidenza

A contendersi la guida dell'Isola Ugo Cappellacci, centrodestra, Francesco Pigliaru, centrosinistra, Pier Franco Devias (Fronte indipendentista Unidu), Gigi Sanna (Movimento Zona Franca) e due outsider: Mauro Pili (Popolo Sardo) e la scrittrice Michela Murgia (Sardegna Possibile), considerata una possibile outsider. Difficile governare con la nuova legge

Domenica voto in Sardegna per il rinnovo del Consiglio regionale e per la scelta del governatore. A contendersi la carica di Presidente dell’isola ci son sei candidati: cinque uomini e una donna. Ugo Cappellacci, per la coalizione di centrodestra, Francesco Pigliaru per il centrosinistra, Pier Franco Devias (Fronte indipendentista Unidu), Gigi Sanna (Movimento Zona Franca) e due outsider: Mauro Pili (Popolo Sardo) e la scrittrice Michela Murgia (Sardegna Possibile), considerata una possibile outsider.

Oggi l’insediamento dei seggi e domani urne aperta dalle 6:30 alle 22 nell’unica giornata di voto per il rinnovo dell’Assemblea sarda che varierà anche nel numero dei consiglieri, passati da 80 a 60 per effetto della riforma dello Statuto autonomistico. Nuova è anche la legge elettorale statutaria che regola queste elezioni, caratterizzate da una campagna più breve del solito. Oltre a votare in un solo giorno (nel 2009 si votò anche la mattina del lunedì) è stata rivista la modalità di attribuzione dei seggi in Consiglio. Per ottenerli, infatti, le coalizioni devono superare lo sbarramento del 10% dei voti totali ottenuti dai gruppi di liste, mentre le liste che si presentano da sole dovranno ottenere almeno il 5%.

Per effetto della nuova legge, governare non sarà semplice. Il premio di maggioranza scatta anche per un solo voto in più a uno degli aspiranti presidenti che ha ottenuto almeno il 25%. In questo caso, però, si avrà una maggioranza risicata perché verrà assegnato il 55% dei seggi, corrispondenti a 33 consiglieri su 60. Nel caso in cui il vincitore riuscisse a superare il 40% dei consensi, il premio di maggioranza sarebbe del 60% dei seggi, ossia 36 consiglieri su 60. Per non “perdere” consiglieri, quindi, la nuova maggioranza sarà quasi costretta ad affidarsi ad una Giunta fatta da tecnici non consiglieri. Potrebbe anche accadere che uno dei candidati prenda più del 60% dei consensi o che nessuno dei sei sfidanti riesca a raggiungere il 25%: in questo caso tutti i seggi saranno ripartiti proporzionalmente fra tutti i gruppi di liste che hanno superato gli sbarramenti.

Chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio e il futuro presidente sono 1.480.409 elettori – di cui 725.331 uomini e 755.078 donne – suddivisi nelle 1.836 sezioni allestite nei 377 comuni dell’Isola. Per votare dovranno presentarsi al proprio seggio muniti di tessera elettorale e di un documento di riconoscimento. L’elettore riceverà un’unica scheda di colore verde e avrà la possibilità di votare solo per un candidato alla carica di presidente della Regione tracciando un segno sul suo nome o per una delle liste circoscrizionali tracciando un segno nel relativo rettangolo (in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente collegato alla lista) e potrà anche esprimere una preferenza per un candidato alla carica di consigliere regionale.

E’ poi previsto il voto disgiunto, cioè tracciare un segno per un candidato alla carica di presidente e per una delle liste circoscrizionali non collegate scrivendo eventualmente anche il nome del candidato consigliere. Finite le operazioni di voto il seggio viene chiuso e lo scrutino rimandato a lunedì 17 febbraio dalle 7 alle 19.