Politica

Salerno, De Luca contro se stesso: “Nel ’96 la giunta era un circo”. E lui era sindaco

Il primo cittadino e viceministro dei Trasporti, parlando di una vicenda controversa a livello comunale, se la prende con l'amministrazione in carica 8 anni fa. Ma dimentica che era la sua...

Vincenzo De Luca che attacca furiosamente Vincenzo De Luca senza sapere che se la sta prendendo con Vincenzo De Luca. Un caso di dissociazione. Spiegabile con una forte amnesia. Sarà lo stress del doppio incarico da sindaco Pd di Salerno e viceministro senza deleghe alle Infrastrutture. Il continuo andirivieni con Roma. Si finisce per perdere la cognizione del tempo. Può succedere. La storiella è simpatica. Il quotidiano locale La Città pubblica una notizia interessante. Il Comune di Salerno è stato condannato a risarcire i proprietari dei suoli espropriati con procedure errate per costruirvi gli uffici dell’Asl. Per l’ente pubblico è un forte danno economico che arriva a molti anni di distanza dalla realizzazione del poliambulatorio. Qualche giorno dopo Radio Alfa chiama il sindaco e gli fa qualche domanda sul punto.

De Luca, come è noto, è tipo che appena annusa microfono o telecamera si scatena. E anche stavolta dà il meglio di sé: “Questo è il regalo che ci hanno lasciato le passate amministrazioni. All’epoca, il comune era un circo equestre e il secondo piano (quello degli uffici di rappresentanza e della giunta) era occupato da faccendieri e da finti disoccupati e senza tetto”. Faccendieri. Senza tetto. Finti disoccupati. Insomma, una giunta di manigoldi traffichini. E da chi era guidata questa manica di lestofanti politicamente responsabili del disastro appena ereditato? La risposta è: Vincenzo De Luca. Perché l’esproprio in questione risale al 1996. Anno terzo della sua prima amministrazione. Era lui il direttore del “circo equestre”. Già schioccava la frusta con la quale tenere a bada cafoni, parassiti e i futuri ‘figli delle chiancarelle’. Esilarante, vero? Mica tanto.

Tempestato di segnalazioni sull’improvvida uscita, De Luca, come faremmo tutti noi, reagisce elaborando l’errore. Peccato che la pezza si riveli peggiore del buco. Il sindaco-viceministro posta sui social: “Devo fare una rettifica in merito alla vicenda degli espropri per il Poliambulatorio di Pastena. Il caso è nato durante una mia amministrazione: è così, ho sbagliato i riferimenti temporali. Si parla del 1996, la mia prima amministrazione era insediata da due anni (in verità erano tre, ndr). Purtroppo non sempre è facile controllare il modo di funzionare di tutti gli uffici, che all’epoca funzionavano ancora con modalità antiche. E lo dimostrano altri casi che risalgono a molto tempo prima, come gli espropri ai quartieri Italia ed Europa, alla fabbrica ex Elia o per il viadotto Gatto. Queste modalità si sono prolungate anche nelle prime fasi di vita della nostra amministrazione”. In sostanza, De Luca scarica le colpe su chi lo ha preceduto, ovvero il sindaco Psi Vincenzo Giordano. Che è morto e non può replicare, ma non è questo il punto. Il punto è che Giordano, se davvero fu sindaco di un “circo equestre”, tra i fenomeni da baraccone poteva annoverare anche un giovane futuro viceministro. De Luca, infatti, era il suo vicesindaco.