Politica

Traghetti e malapolitica: la Sardegna tradita

Il problema di molti cittadini è che tendono a dimenticare in fretta. E questa è una delle fortune dei soliti politicanti fanfaroni. In questi anni la Sardegna ha subito un notevole danno a causa del rincaro esagerato dei trasporti dei traghetti e della mancanza di una vera continuità territoriale. La politica assurda del centrodestra e del suo governatore Cappellacci ha penalizzato pesantemente tutto il settore del turismo e dei trasporti.

Ma oltre il danno la solita beffa della demagogia politica. Infatti, come sempre sostenuto, l’invenzione malsana di Cappellacci della Flotta Sarda è stata recentemente bocciata dall’Unione Europea. I contributi che la Giunta regionale ha versato sui conti della Saremar (la compagnia a capitale pubblico incaricata di gestire i nuovi collegamenti) erano veri e propri aiuti di Stato. E per questo, così ha deciso Bruxelles, gli oltre dieci milioni di euro erogati tra il 2011 e il 2012 dovranno essere restituiti al più presto. Un notevole danno per le casse regionali. E come al solito i cittadini si trovano a dover pagare le porcherie di certi politici incompetenti.

Ora la Sardegna si trova senza una vera continuità territoriale. Senza la garanzia di collegamenti certi e a costi contenuti. Una politica che ha visto gli stessi politici di centro-destra permettere a certi armatori di creare monopoli e affari.

Ora dopo anni cinque anni di malgoverno, il Presidente uscente Cappellacci si ripresenta alle elezioni con la faccia di bronzo di chi non ha il minimo rimorso di aver contribuito pesantemente alla crisi dell’isola. In Sardegna non è più pensabile rimanere in questa situazione. Isolati e dimenticati.

E come se non bastasse alcuni cittadini continuano a credere alle vano promesse dell’ultima ora. Esistono i bugiardi cronici perché esistono i creduloni. Famosa una supercazzola a Golfo Aranci. Era il 2009. E con festa paesana venne accolto dall’amministrazione comunale l’armatore della moby lines, Vincenzo Onorato. In quella solita occasione elettorale l’armatore informava la cittadinanza che entro un anno il Paese avrebbe avuto un nuovo collegamento con Genova. Morale della favola. Nessuna nave si è mai più vista. E il Porto di Golfo Aranci è completamente abbandonato.

Insomma è ora che la memoria venga esercitata.