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Olimpiadi Sochi 2014, per i cittadini Usa un decalogo anti-intercettazioni

Lo ha inviato il dipartimento di Stato americano: ripulire il proprio cellulare o pc dei dati personali, ridurre le conversazioni contenenti informazioni sensibili e rimuovere la batteria dai dispositivi quando non in uso

Ripulire il proprio cellulare o personal computer di tutti i dati personali. Ridurre al minimo indispensabile le conversazioni contenenti informazioni sensibili. E rimuovere la batteria dai dispositivi quando non in uso, per non essere rintracciati. Sembra il decalogo di James Bond. E invece sono solo i consigli che il dipartimento di Stato americano dà ai propri cittadini che hanno intenzione di recarsi in Russia per assistere ai Giochi olimpici invernali di Sochi 2014. A due settimane dalla cerimonia inaugurale, in calendario per il 6 febbraio, cresce l’allarme per i pericoli che potrebbero riguardare i turisti della manifestazione.

Ci sono innanzitutto i rischi dovuti al terrorismo: il Dipartimento di Stato ha ribadito con un comunicato ufficiale tutte le misure prese a livello diplomatico, e le precauzioni da adottare a livello individuale. Secondo i media britannici, Obama avrebbe anche pronto un piano segreto per riportare a casa d’urgenza gli americani in caso di attacchi. Ma poi ci sono anche i pericoli legati a chi quei problemi di terrorismo dovrebbe prevenirli: ovvero al sistema di sorveglianza del governo russo. Del famigerato Sorm (System for Operative Investigative Activities) si parla da mesi: per lo spiegamento di forze e il controllo invasivo sulla vita di atleti e spettatori, il Guardian lo ha definito “un Prism (il programma di sorveglianza americano messo sotto accusa con il Datagate, nda) sotto l’effetto di steroidi”.

La minaccia è tale che, secondo quanto riportato dal World Policy Journal, nel 2013 lo stesso dipartimento di Stato Usa ha redatto un avviso per la “sicurezza informatica” dei cittadini americani a Sochi. Una serie di consigli più adatti a spie internazionali che a semplici turisti. Si parte dal suggerimento di viaggiare con dispositivi “puliti”, svuotati dalle proprie informazioni personali. E di cambiare tutte le password all’inizio e alla fine del soggiorno. Ma in realtà, almeno per quel che riguarda telefono cellulare e tablet, l’ideale sarebbe addirittura lasciare a casa la propria sim: meglio comprare una prepagata in loco, a poco prezzo, da buttar via alla fine del viaggio. Occhio, poi, a tutte le connessioni: non registrarsi a nessuna rete pubblica, in caffè, ristoranti, hotel, aeroporti e stazioni. Anzi, tenere sempre spento il dispositivo di connessione wi-fi: in commercio – dunque a disposizione di tutti, e non solo del governo russo – ci sono tecnologie in grado di attivare microfoni a distanza sui telefoni, o di geo-tracciare gli apparecchi elettronici. E per lo stesso motivo è opportuno rimuovere la batteria dai dispositivi, quando non sono in uso. Nelle ultime settimane anche i giornali inglesi e canadesi stanno rilanciano questi consigli. Paranoia o legittime precauzioni, lo dirà il tempo. Di certo c’è che saranno due settimane di grande sport. Ma anche di alta tensione internazionale.