Politica

Porcellum bocciato, Parlamento illegittimo non ancora convalidato

La decisione della Corte Costituzionale di fatto fa decadere i parlamentari, ma 148 deputati non sono mai stati convalidati dopo le ultime elezioni

Illegittimi anzi no. Del tutto abusivi. Se non fosse che per le questioni elettorali ci si basa sul principio di non retroattività (ma deve comunque essere un giudice a farlo valere) alla luce della sentenza della Consulta sul Porcellum, ora alla Camera ci sarebbero 148 deputati decaduti da un lato ma, di fatto, mai convalidati dall’altro. La storia affonda le sue radici nel regolamento di Montecitorio, in particolare in quello della Giunta per le elezioni. Che ha 18 mesi di tempo, dal momento delle elezioni stesse, per convalidare ciascuno dei 630 deputati eletti.

Solo che fino ad oggi, si diceva, nessuno è stato convalidato perché la Regione Friuli Venezia Giulia ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale sui risultati delle ultime politiche e così il lavoro dell’organismo si è bloccato in attesa del “verdetto” che dovrebbe arrivare a febbraio prossimo. Un dettaglio procedurale che non ha minimamente preoccupato né i deputati, né la Giunta, visto il precedente – clamoroso – della legislazione 2006-2008, quando nessuno (nessuno!) dei deputati e dei senatori fu convalidato fino alla scadenza della legislatura.

Ora, però, alla luce della sonora bocciatura del Porcellum, la questione cambia. Cancellando il premio di maggioranza con cui sono entrati alla Camera 148 deputati, la Corte gli ha – di fatto – dichiarati illegittimi. Anche se, come si diceva, è probabile che in questo caso venga fatto valere il principio di non retroattività per non far implodere l’intero sistema. Solo che, al momento, questi non risultano neppure convalidati. E allora? La questione andrà comunque risolta, anzi dovrà essere risolto il paradosso di chi potrebbe essere dichiarato illegittimo pur non essendo mai di fatto entrato nel pieno del suo mandato per mancanza di convalida. Un pasticcio, insomma, tutto italiano, dove la cancellazione, seppur parziale, di una legge, provoca conseguenze inattese.

Per non dire grottesche. Perché tutti gli atti fin qui svolti dalle due Camere, nomine comprese, dovrebbero essere bollati come illegittimi perché emanati da “illegittimi”. A partire dall’elezione del capo dello Stato. Uno scenario che nessun costituzionalista commenta perché “impossibile da verificarsi ”. Il Porcellum, infatti non è “morto”, è solo ferito “gravemente ” sul premio di maggioranza, dunque la legge “c’è”, anche se “monca”, ma non risolve la questione più delicata dei 148 possibili “abusivi”. Che lo sono, ma anche no…

Da Il Fatto Quotidiano del 5 dicembre 2013