Piacere quotidiano

Share Cup, l’innovazione sociale su un campo di calcio a 5

Il primo campionato per i lavoratori del terzo settore della città di Milano: 70 persone in maglietta e calzoncini sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre si sfideranno nel mini torneo organizzato da Focus, ideatore anche del gioco di trasformazione urbana Critical City Upload

Un calcio al pallone speciale quello della Share Cup, il primo campionato di calcio a 5 dell’innovazione sociale. Appuntamento a Milano per il prossimo sabato 30 novembre dalle 17 alle 20 e per domenica 1 dicembre dalle 16 alle 19. In campo si sfideranno i maggiori innovatori della città: in tutto circa 70 persone che si sono messe in gioco per il terzo Settore.

Maglietta e calzoncini corti per gli innovatori sociali di Avanzi, per lo spazio milanese di co-working The Hub e per i corridori delle buone cause I Podisti da Marte. E ancora, Barra A, i co-workers di Avanzi, Action Aid, organizzazione impegnata nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, l’associazione di eventi urbani Non Riservato e infine Focus, gli organizzatori della manifestazione. Un gruppo di under35 specializzati nell’ideare e realizzare servizi sociali innovativi: sono loro i creatori, tra l’altro, di Critical City Upload, progetto che utilizza le tecnologie collaborative del web 2.0 per spingere i giovani a utilizzare le proprie città come campo d’azione di un grande gioco di trasformazione urbana.

«Abbiamo sentito la necessità di fare squadra tra le varie realtà dell’innovazione sociale a Milano, che non sono tante ma tutte davvero interessanti» spiega Matteo Uguzzoni, socio di Focus «con loro ci incontriamo solo in eventi “seri”. Mancava un’occasione di gioco e di relax: da qui l’idea di fare qualcosa a bassa “intensità mentale”. Noi organizziamo giochi e il calcetto ci è sembrato uno sport in cui tutti si possono confrontare, ragazze comprese. Obiettivo: lasciare le scrivanie almeno per un giorno, e conoscersi meglio anche sotto l’aspetto ludico».

Le squadre hanno una precisa formazione: ognuna può avere tra le proprie fila al massimo due “stranieri”, ovvero due giocatori che non appartengono all’organizzazione (tipo il marito della collaboratrice che gioca in serie A). Rispettate anche le quote rosa: ogni squadra deve avere minimo due componenti femminili. Anche il campo di gioco è speciale: si chiama Playmore, società sportivà attiva nel Terzo Settore, che organizza attività di integrazione attraverso lo sport.

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Il primo classificato della Share Cup, vincerà la “Coppa della Condivisione” e la possibilità di organizzare il campionato del prossimo anno.

(Photo credits: Focus – innovazione sociale)

di Natascia Gargano

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