Politica

Trattativa Stato-Mafia, Grillo attacca Napolitano: “Perché non parli?”

Il leader del Movimento cinque stelle critica la decisione del presidente della Repubblica, che in una lettera alla corte d'Assise di Palermo ha dichiarato di "non aver niente da riferire" ai giudici che indagano sui rapporti tra istituzioni e Cosa nostra

“Perché non parli?”. Beppe Grillo attacca il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la lettera inviata alla corte d’Assise di Palermo nella quale dichiara di “non avere niente da riferire” ai giudici che indagano sulla trattativa Stato-Mafia. Il leader del Movimento cinque stelle scrive in un post sul suo blog: “Napolitano ha fatto sapere ai giudici di Palermo che non ha nulla da dire. Preferisce stare a Roma. Lo ha fatto con una lettera. Ha tracciato una nuova linea giudiziaria. D’ora in poi – accusa Grillo  – sull’esempio presidenziale, i testimoni per evitare l’interrogatorio potranno scrivere al giudice in carta semplice giustificazioni del tipo Non c’ero e se c’ero dormivo”. Chi invece ha parlato è stato Totò Riina, intercettato nel carcere di Opera dalle cimici piazzate dagli uomini della Dia. “In questo modo – per Grillo – i suoi messaggi sono arrivati a destinazione. Chi doveva capire ha capito. E’ sorprendente – sottolinea il leader M5S – che le parole di Riina non siano state vincolate alla segretezza e rese disponibili solo alla magistratura”.

Nelle frasi intercettate, il capo dei capi, confidandosi con un boss della Sacra corona unita, si lasciava andare a lunghi sfoghi e minacce contro i pm che indagano sul rapporto fra pezzi delle istituzioni e Cosa nostra, in particolar modo contro il pm Nino Di Matteo. “Sono stati capaci di portarsi anche Napolitano. Questi cornuti, se fossi fuori gli macinerei le ossa”, queste le frasi di Totò u’ curtu contro i magistrati palermitani. “Che ci sia stata una trattativa tra alcune parti dello Stato e la mafia è ormai il segreto di Pulcinella – continua Grillo – E’ però strano che in galera ci siano finiti solo i mafiosi e tutti i politici (quali?) che sono stati coinvolti siano a piede libero. Il 41 bis per i politici non è mai stato applicato. Nino Di Matteo ha dichiarato che ‘Cosa nostra non è sconfitta e mantiene rapporti con le istituzioni’ e che Riina ‘è un soggetto che potrebbe essere in grado di comandare ancora dal carcere’. L’ora d’aria forse serve a questo, a dare ordini”, conclude il leader M5S.