Politica

Caso Cancellieri: il ricatto di Enrico Letta

Il passo falso di Enrico Letta sul caso Cancellieri. Potrebbe essere titolato così il commento sul caso Cancellieri dopo l’infelice frase del presidente del consiglio Enrico letta che con toni inconsueti e velatamente ricattatori ha detto alla stampa e soprattutto a Matteo Renzi: “Se si sfiducia la Cancellieri si sfiducia il governo”. Un ricatto, l’ha definito giustamente Civati. Un grave errore politico lo definiscono in molti. Perché non votare la mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle? Perché non presentare in alternativa una propria mozione? Perché utilizzare la via del ricatto verso la maggioranza  e subire il ricatto del centro destra che ha fatto quadrato attorno al ministro della giustizia? Il caso Cancellieri è emblematico di quanto poco valore abbiano le larghe intese sul tema delicato della giustizia. In nome dell’integrità del governo il presidente del consiglio ha blindato il ministro della Giustizia senza neppure prendere in considerazione le ragioni di chi chiedeva le dimissioni.

La gravità del comportamento della Cancellieri non sta tanto nell’essere intervenuta su un caso di malessere carcerario come era quello della figlia di Salvatore Ligresti ma di essersi resa totalmente disponibile alla famiglia Ligresti e di aver detto per ben quattro volte. “Non è giusto”, con riferimento all’arresto dei Ligresti e all’indagine giudiziaria aperta dalla magistratura di Torino. Può un ministro fare simili affermazioni verso un indagine in corso? Può mettersi a completa disposizione di una famiglia di indagati? In qualsiasi altro paese ci sarebbe stata la richiesta di dimissioni immediate. Perché in parlamento Annamaria Cancellieri non ha spiegato il suo comportamento? Come può un ministro della Giustizia esprimere dei giudizi su un’inchiesta della magistratura e criticarla prima ancora che l’inchiesta abbia il suo corso? Come ha potuto Enrico Letta metterci la faccia invocando la ragione di Stato o di governo? E’ evidente che da oggi il governo è meno credibile di ieri. Qualsiasi cosa ne metta in discussione la sopravvivenza potrà essere annullata in forza della ragion di Stato. Non è cosa buona per un governo che ha la presunzione di durare fino al 2015.

Se Enrico Letta avesse avuto il coraggio di chiedere alla Cancellieri le dimissioni oggi sarebbe più forte. Così facendo la sua credibilità, come indicano anche i sondaggi, sarà sempre più in declino. Forse Enrico Letta avrebbe fatto bene a seguire il consiglio di Matteo Renzi di non metterci la faccia nel caso Cancellieri. Poi non si lamenti se i sondaggi danno di nuovo in crescita il Movimento Cinque Stelle. Caro Letta un brutto capitolo nella storia del tuo governo.