Mondo

Casta e politica, chi può e chi non può

Tony Blair guadagna 2. 700 sterline al minuto (tremila e rotti euro) per tenere conferenze. L’ultima performance è un discorso di un’ora a Dubai sull’Expo universale del 2020, che gli è stato pagato 156 mila sterline (180 mila euro). È accaduto la settimana scorsa, ha volato su un aereo privato detto ormai Blair Force One, perché pare che si sposti per il globo solo a bordo di questo esclusivo jet. Ha dormito in una suite da 7 mila euro a notte con moglie e sei persone al seguito. Leggere una notizia del genere e pensare: ecco, tutto il mondo è paese. Sembrano la trasferte intercontinentali di Formigoni. Sette persone al seguito, che scandalo. Un hotel da nababbi, orrore. La solita casta, anche in Inghilterra sono ladroni come in Italia. Questa è la prima reazione. Ma è una reazione sbagliata. Sbagliatissima.

Tony Blair, come Schroeder o Bill Clinton, si sono creati una seconda vita dopo la politica. Blair è diventato ricchissimo dopo che ha lasciato Downing Street. Secondo le cifre pubblicate dai giornali inglesi, l’ex cerbiatto laburista grazie alla sua attività di consigliere e guru internazionale ha guadagnato 50 milioni di sterline. Il bengodi è arrivato quando non è più stato nelle stanze del potere. Quando era primo ministro, Blair si lamentava che guadagnava troppo poco e aveva difficoltà a far quadrare i bilanci familiari, con quattro figli a carico, le scuole, il mutuo eccetera.

Per dare l’idea: il premier britannico guadagna 142 mila sterline l’anno lorde (150 mila euro) e abbiamo visto che un manager di Stato italiano ne intasca 650 mila, i più pagati d’Europa. Quando era premier non usava aerei di Stato: gli sarebbe piaciuto (il ragazzo era ambizioso già all’epoca), ma la sua richiesta era stata bocciata perché troppo dispendioso e a Westminster si va per “servire” il paese, non per usarlo. Questa è la differenza e non è da poco.

La casta nostrana è composta di tali pezzenti che si vendono per un’aragosta e una bottiglia di champagne, i simboli cafoni della ricchezza e del potere. I politici nostrani arraffano a man bassa finché sono al potere, perché sanno di essere delle nullità e nessuno li pagherà mai per avere un loro consiglio, per parlare di un tema internazionale o per tenere una conferenza sulle strategie di business a Dubai. La casta si fa i suoi convegnetti e le sue conferenzine pagate dallo sponsor, in genere la banca o la fondazione dell’amico, se la cantano e se la suonano tra di loro, senza lasciare una traccia o un segno che non sia un conto da pagare al ristorante. Potrebbe lasciare perplessi che uno come Blair usi le informazioni e i contatti di quando era uno degli uomini più potenti del mondo in modo così spregiudicato. Si potrebbe aprire una discussione, su questo. Ma di certo non sta rubando.

E di certo se lo chiamano e lo pagano quelle cifre per spiegare come organizzare un’Expo a Dubai nel 2020 o per avere il suo parere sul futuro del mercato del gas, le sue parole hanno un valore. Da noi stanno attaccati alle poltrone con le unghie e i denti perché un dopo non c’è. Sono eterni e non si dimettono mai perché non hanno un mestiere, non sanno niente, non valgono niente e non ci sarà mai nessuno disposto a pagarli neppure un centesimo per un consiglio. Rubacchiano e vivacchiano, perché non sono in grado di fare altro.

Twitter: @caterinasoffici

Il Fatto Quotidiano, 19 novembre 2013