Sport

Modena-Carpi, derby dell’assurdo: selva di regole per i tifosi e lo stadio resta vuoto

Per il match di domenica, la questura detta criteri diversi per tifosi del Carpi residenti a Carpi, tifosi del Modena residenti a Modena, tifosi del Modena residenti a Carpi, tifosi del Carpi residenti a Modena... e così via. Così su 21mila posti se ne riempiono solo seimila. La protesta di Abodi, presidente della Lega di serie B

È una commedia dell’assurdo il piano deciso dalla Questura di Modena per evitare che il derby di serie B tra Modena e Carpi possa provocare incidenti tra le due tifoserie. I supporter che vorranno assistere alla partita, in programma domenica alle 12.30, sono stati divisi in sei categorie, per le quali sono previste regole e settori diversi: i tifosi del Carpi residenti a Carpi, i tifosi del Modena residenti a Modena, i tifosi del Modena residenti a Carpi, i tifosi del Carpi residenti a Modena, i tifosi del Modena che non risiedono né nel capoluogo né a Carpi e i tifosi del Carpi non residenti né a Carpi né a Modena. Un labirinto di restrizioni che ha spinto tanti, soprattutti carpigiani, a non presentarsi allo stadio Braglia. Oltre ai 2600 abbonati, il Modena ha staccato poco più di tremila biglietti mentre i tagliandi prenotati dai tifosi del Carpi sono appena 450. Pochissimi, rispetto alle presenze ospiti registrate nei derby degli anni ‘90, quando duemila tifosi biancorossi coprivano i venti chilometri che separano la cittadina emiliana dal capoluogo.

A rendere ulteriormente ingarbugliata la situazione, la distinzione tra tifosi ospiti con e senza tessera del tifoso. I tesserati dovranno obbligatoriamente raggiungere lo stadio Braglia con mezzi propri; mentre i 243 carpigiani senza tessera che hanno deciso di comprare il tagliando potranno arrivare allo stadio solo con i pullman, viaggiando con steward a bordo e scortati dalle forze dell’ordine. Per le disposizioni giunte dalla Questura non potranno assistere alla partita nel settore ospiti, ma paradossalmente potrebbero farlo nella curva modenese. Risultato: per un derby che manca dalla stagione 1998/99 si conteranno circa seimila persone in uno stadio da 21mila posti. E pensare che la partita sarebbe dovuta essere la festa dell’unica provincia italiana con due squadre in serie B, una situazione vista recentemente nella serie cadetta solo con Atalanta-Albinoleffe e Padova-Cittadella.

“Stiamo pericolosamente scivolando dalla cautela all’allarmismo”, dice a ilfattoquotidiano il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi. “Se militarizziamo gli impianti e rendiamo la vita difficile a chi vuole assistere a una partita – spiega – tradiamo il nostro principale obbiettivo: riempire gli stadi e allo stesso tempo renderli sicuri. Se le regole sono quelle applicate per Modena-Carpi, fermo restando il dovuto rispetto dei ruoli, la Lega non può accettare passivamente”. Hanno preferito non commentare, invece, le due società, mentre è duro il comunicato degli ultras del Carpi: “E’ una vergogna! Ci saremo perché il derby ci manca da 15 anni. Ma lo faremo malvolentieri – scrivono – perché riteniamo davvero insensato lo stato delle cose che è maturato. Ci vogliono far stare a casa ma stavolta diciamo no. Non è Boca-Rivers, non è una guerra”.

Le reazioni dei tifosi alla gimkana per acquistare il biglietto scorrono ironiche su Facebook: “Ci vuole un matematico o un ingegnere”, “Mi aspettavo una scissione anche tra i civici pari e dispari”, “Chissà che casino se uno è di Campogalliano!”, scrive un modenese riferendosi a ipotetici tifosi residenti nel paese che sorge esattamente a metà strada tra Modena e Carpi. Poi la puntura: “Non sia mai che ci sia un po’ più di gente allo stadio, complichiamo sempre la vita”.