Politica

Napoli, respinta la sfiducia a Sodano. Ma il Pd si schiera compatto contro de Magistris

La maggioranza regge: 26 no e 17 sì alla mozione dei tre consiglieri di Ricostruzione Democratica, ex sostenitori della giunta arancione passati all’opposizione. Ma il sindaco del capoluogo partenopeo ora ha contro anche i democratici

La maggioranza regge. Ma senza il Pd. La discussione sulla mozione di sfiducia al vice sindaco di Napoli Tommaso Sodano, respinta, sforna due notizie degne di copertina. La prima è la sostanziale tenuta dell’amministrazione de Magistris, che para il colpo senza sforzi: 26 no e 17 sì alla mozione dei tre consiglieri di Ricostruzione Democratica, ex sostenitori della giunta arancione passati all’opposizione, che chiedeva le dimissioni di Sodano, accusato di ritardi e inefficienze nella gestione della delega ai rifiuti e all’ambiente. La seconda è la presa di posizione del Pd napoletano, che dopo un lungo periodo a macerarsi nell’ambiguità si è schierato ‘contro’ de Magistris e il suo braccio destro: i 4 consiglieri democratici, infatti, hanno votato compatti a favore della mozione di sfiducia. Seguendo le indicazioni dettate dal neo segretario provinciale Venanzio Carpentieri e rese pubbliche nella serata di giovedì in un comunicato e dove non mancavano le precisazioni e i distinguo sui tempi e i modi dell’iniziativa di Ricostruzione Democratica.

Ma la sostanza agli atti del dibattito consiliare è che il Pd si è collocato all’opposizione. “E’ un tassello nel progetto di alternativa a de Magistris” sostiene Carpentieri. Il sindaco, dal canto suo, è soddisfatto. Anche se indispettito: “Nonostante tutto non è stata una bella pagina politica. Non mi piace un consiglio astioso e rancoroso. I napoletani vogliono si discuta dei problemi della città e non di questioni personali che fanno solo perdere tempo a chi lavora per la città”. Ce l’aveva con l’esponente del Pdl Gianni Lettieri, il capo dell’opposizione, che in aula ha dichiarato come la mozione versus Sodano investisse anche un giudizio sull’intera maggioranza e sull’operato dello stesso de Magistris.