Emilia Romagna

Public money: “650mila euro spesi per una manifestazione sull’ambiente di 5 giorni”

La Guardia di finanza indaga sui rendiconti misteriosi della rassegna del 2007 che ricevette generosi finanziamenti dal ministero dell'Ambiente del Comune di Parma all'epoca della giunta Vignali

Più di 600mila euro da ministero e Comune per una rassegna di soli cinque giorni. Le spese e le consulenze “allegre” dell’amministrazione di Pietro Vignali a Parma emergono a un anno e mezzo della sua dipartita, in piena era Cinque stelle di Federico Pizzarotti. L’ultima scoperta è quella di una kermesse a tema ambientale che nel 2007 ha ricevuto generosi finanziamenti dal ministero dell’Ambiente e dal Comune di Parma, di cui però i rendiconti rimangono un vero e proprio mistero su cui indaga anche la Guardia di finanza.

Ad aprire i cassetti di quello che era il Comune ai tempi della giunta di centrodestra, caduta a settembre del 2011 sotto i colpi delle inchieste su corruzione e tangenti, è stata la commissione di inchiesta nata in consiglio comunale all’indomani dell’arresto dell’ex primo cittadino Vignali lo scorso gennaio. Un organismo speciale proposto dal consigliere del Pd Massimo Iotti e composto da maggioranza e minoranza per far luce sulla regolarità delle procedure amministrative e chiarire le responsabilità, in modo da salvaguardare il bene pubblico.

Il lavoro di questi mesi ha acceso i riflettori sulla rassegna Elementi, un progetto del Comune di Parma nato nel 2006 dall’allora assessore alla Mobilità Vignali a seguito di un accordo tra Comune e ministero dell’Ambiente, ma concretizzatosi proprio sotto il suo mandato da sindaco, che prevedeva una rassegna su tematiche ambientali e la nascita di un laboratorio di cultura urbana. L’iniziativa, dedicata ai quattro elementi naturali aria, acqua, terra e fuoco e in particolare a tematiche ambientali, è stata messa in piedi tramite l’associazione senza fini di lucro “Elementi”, creata ad hoc per l’occasione e composta da Euromobility (l’associazione dei mobility manager), e dalla partecipata del Comune Infomobility, allora guidata da Carlo Iacovini, arrestato a giugno 2011 nell’inchiesta Green Money 2.

Per cinque soli giorni di manifestazione all’associazione nel 2007 sono arrivati prima 186mila euro e successivamente la cifra è lievitata a 400mila, di cui almeno 200mila dal ministero. In seguito però, per finanziare la rassegna si sono aggiunte altre somme grazie alle determine dirigenziali firmate da Emanuele Moruzzi, uomo di Vignali e dirigente alla Mobilità travolto dalle inchieste Green Money e Public Money, indagato inoltre per la vicenda inceneritore. Risorse dirottate sull’associazione no profit fino a un totale di 650mila euro, di cui oltre la metà fondi ministeriali, che sono servite a finanziare una manifestazione di cinque giorni.

Il problema però è che non si sa come quelle cifre siano state utilizzate, perché le rendicontazioni delle risorse spese per l’evento, tra consulenze, incarichi e costi vari, non si trova più. Come hanno spiegato il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi e il consigliere del Pd Iotti, nella sede di Infomobility non c’è traccia di quei documenti, così come in Comune non si trova copia dell’invio della lista costi a Roma. Per questo è stato chiesto al ministero all’Ambiente, che invece dovrebbe avere ricevuto il documento, di inviarlo al Comune affinché si prenda atto di come siano stati utilizzati quei soldi.

A fare chiarezza sulla vicenda ci penserà la Guardia di finanza, a cui la commissione consiliare d’inchiesta ha segnalato il fatto con relativi atti, e che sul caso aveva già acquisito documentazione nell’ambito dell’inchiesta Public Money.