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Siracusa, l’Asl dice basta alle richieste di atti del deputato M5S per “troppa trasparenza”

L'azienda sanitaria siciliana ha spiegato la propria decisione con una nota in cui si parla di "incessante, sistematica e senza precedenti sequenza di accesso atti"

Una sistematica richiesta di documenti, solleciti incessanti, continue istanze di accesso agli atti. In una parola: troppa trasparenza quella richiesta da Stefano Zito, deputato siciliano del Movimento Cinque Stelle. Ed è per questo che l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa ha storto il naso, chiudendo a chiave i cassetti all’esponente dei Cinque Stelle. Una decisione clamorosa quella del direttore sanitario Anselmo Madeddu e del commissario Mario Zappia, che nella lettera spedita a Zito, lo accusano di una “incessante, sistematica e senza precedenti sequenza di accesso atti, esercitata senza soluzione di continuità sin dal suo insediamento, che sta mettendo davvero a dura prova gli uffici, ormai impegnati da mesi in una estenuante ricerca di atti e di elaborazione dati”. Sarebbero state talmente tante le richieste di Zito da “intralciare le attività istituzionali ed il buon andamento della pubblica amministrazione”.

Zito, da vice presidente della commissione regionale Sanità, abbozza un sorriso. “Non vorrei vantarmi di nulla, ma se l’accesso agli atti non lo può fare un parlamentare della commissione Sanità, a chi sarebbe consentito? Chi dovrebbe controllare?”. E in effetti, se per i vertici dell’Asp “l’attività di Zito non trova precedenti nella storia dell’azienda”, dall’altra parte il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giovanni Ardizzone ha obiettato netto: “Il diritto di accesso diretto agli atti che spetta ai parlamentari va salvaguardato” ha detto in aula. E proprio su quel diritto che però l’Asp aretusea ha deciso di obiettare. “E’ necessario un approfondimento giuridico intorno alla corretta applicazione dell’istituto di accesso agli atti” scrivono i dirigenti sempre nella lettera, che praticamente sbatte la porta in faccia a Zito. “E’ chiaro che una risposta del genere vuol dire che stiamo cercando di fare luce laddove nessuno ha mai messo il naso” dice il deputato dei Cinque Stelle. In quasi dieci mesi di legislatura sono decine le richieste di dati di Zito all’Asp di Siracusa, zona da cui il deputato proviene, e che si occupa del registro tumori per aree a rischio come Priolo, Melilli e Augusta. “Ho chiesto gli atti di nomina dei primari – spiega – gli elenchi delle attrezzature non funzionanti e inutilizzate, la frequenza di utilizzo: tutti dati di cui ho bisogno per lavorare, perché se una tac viene utilizzata 2 volte a settimana e un’altra dieci al giorno la politica deve occuparsene”.

Non tutte le istanze di Zito, però, hanno ricevuto risposta immediata o dettagliata. “Io – spiega il deputato – ho sempre cercato di essere conciliante: quando chiedevo dei dati e ricevevo risposte incomplete o errate, scrivevo nuovamente sottolineando che evidentemente ero stato io a farmi capire male. La prima richiesta fatta all’Asp è del dicembre scorso ed ho ricevuto riscontro completo solo recentemente”. Il deputato ha anche cercato di semplificare la vita all’Asp fornendo dei fogli excel prestampati che dovevano essere compilati solo con i dati. “Ma in quel caso non ho ricevuto alcuna risposta”. Poi è arrivata la lettera con cui l’Asp annuncia la sospensione di ogni accesso agli atti. “Una richiesta che testimonia il nostro buon lavoro” commenta Zito. Che ha spedito copia dell’ultimo sollecito ai vertici dell’azienda sanitaria siracusana, anche alla procura. “L’ho fatto per conoscenza, per lasciare traccia della mia corrispondenza, perché volevo che rispondessero in maniera netta alla mie richieste: con l’ultima lettera l’hanno fatto”. Una mossa, quella di mettere in copia i pm, che non è evidentemente piaciuta ai vertici dell’Asp. Trasparenza si, ma senza esagerare.

Twitter: @pipitone87