Cronaca

Classifica Forbes, Putin sorpassa Obama e diventa l’uomo più potente del mondo

Secondo la rivista americana, l'anno 2013 è stato pieno di successi per "il dittatore della Russia" (come la questione siriana), mentre il presidente americano è già entrato nella fase terminale della sua leadership anche a causa di shutdown e scandalo Datagate

Il 2013 è l’anno del sorpasso del Cremlino sulla Casa Bianca. Secondo Forbes, infatti, l’uomo più potente della terra non è più il presidente americano Barack Obama, ma quello russo Vladimir Putin. Terzo il leader cinese Xi Jinping. La cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo tanti anni, scende dal podio e scivola al quinto posto. Unico italiano nella top ten il presidente della Bce, Mario Draghi, due posizioni sotto Ben Bernanke, presidente uscente della Fed. Tra i nuovi arrivati della classifica c’è anche Papa Francesco, che si trova al 4° posto. La redazione di Forbes sottolinea, che la classifica di 72 leader, uomini della finanza, filantropi e imprenditori che regnano il mondo, è stillata in base ai giudizi dei giornalisti della testata, che prima di prendere la decisione passano al vaglio centinaia di candidature. 

Il quadro geopolitico sta cambiando, secondo la rivista americana. A dimostrarlo è proprio il fatto che sia il presidente russo a dominare la scena internazionale, e non più quello americano. Mentre “il leader autocratico dell’ex super potenza” – così Forbes definisce Putin – ha consolidato la sua presa sulla Russia, Obama è già entrato nella fase terminale della sua leadership, definita in inglese “lame duck”, ossia “anatra zoppa”. Lo dimostra soprattutto l’impasse nei negoziati con i repubblicani che ha portato allo shutdown, ma anche lo scandalo Datagate.

Allo stesso tempo, secondo Forbes, Putin ha vinto su tutti i fronti. A partire dal caso dell’ex analista della National Security Agency, Edward Snowden, al quale, nonostante le proteste degli Usa, è stato concesso l’asilo politico in Russia. Ma non solo. Anche sulla questione siriana Putin si vanta di aver trovato una soluzione diplomatica per scongiurare il raid minacciato dagli Usa contro il regime di Bashar al-Asaad.