Emilia Romagna

Formigine, la Firem non paga lo stipendio di luglio: manifestazione degli operai

L'azienda - che in estate aveva tentato di delocalizzare in Polonia durante le ferie dei dipendenti - si era impegnata con un accordo, ma l'impegno al momento non è stato mantenuto. Pizzolla (Fiom): "Presidio come minimo fino a domani"

Sono in presidio dalla mattina di oggi, 16 ottobre, i lavoratori della Firem di Formigine. Una manifestazione organizzata all’indomani dell’ultimatum all’azienda. I soldi della mensilità di luglio non sono arrivati e gli operai della Firem, insieme ai sei impiegati dell’amministrazione che hanno scioperato, continueranno a manifestare anche domani. L’azienda si era infatti impegnata al pagamento della mensilità arretrata con un accordo siglato lo scorso settembre in Regione con i sindacati, alla presenza delle istituzioni nazionali, regionali, provinciali e comunali. L’impegno però non è stato mantenuto. Davanti alla sede della Firem, in presidio, una trentina di lavoratori su un totale di circa 40.

La risoluzione della vertenza Firem appare tutta in salita. Durante le ferie estive l’azienda aveva cercato – all’insaputa dei lavoratori che erano in ferie – di trasferire il sito produttivo in Polonia. Dopo l’intervento dei sindacati e delle istituzioni, la delocalizzazione è stata bloccata ma 34 su 40 dipendenti, attualmente sono in cassa integrazione. “L’azienda – sottolinea Cesare Pizzolla, segretario della Fiom-Cgil di Modena – è inadempiente perciò resteremo qui in presidio fino alla fine del pomeriggio. E domani si ricomincia”. Gli operai in cassa integrazione ora attendono che la produzione, al momento ferma, riparta. L’azienda però ha dichiarato di voler reimpiegare solo 16 su 34 lavoratori, incontrando la ferma opposizione dei sindacati. “Vogliamo che i dipendenti siano tutti ricollocati – insiste Pizzolla – e che venga fatto un contratto di solidarietà che permetta a tutti loro di tornare al lavoro”. I piani definitivi dell’azienda saranno resi noti solo con la presentazione del piano industriale che la proprietà si è impegnata a far conoscere entro la prima settimana di novembre.

Intanto, però, rimane insoluta la questione delle retribuzioni arretrate dei lavoratori. Così i dipendenti restano in presidio, mentre si cerca di organizzare un nuovo incontro con l’azienda che, “molto probabilmente – anticipa Pizzolla – avverrà venerdì prossimo”.