Politica

Finanziamento ai partiti, la memoria corta di Speranza

Se Civati lo hanno preso nel Pd perché è bello come il sole e perché ha scucito 30.000 euro per candidarsi, viene il dubbio che Roberto Speranza lo abbiano arruolato soltanto per divertirsi a fare giochi di parole sul suo cognome. Il nostro Ministero della Verità aveva già diagnosticato un’amnesia a Speranza lo scorso luglio: il piddino supergiovane rimase vittima di un preoccupante vuoto di memoria sul MoVimento 5 Stelle e la riduzione del numero dei parlamentari.

Secondo Speranza, M5S voleva impedire a ogni costo una simile disgrazia, fosse stato necessario tosare a zero la crapa di Casaleggio in segno di estrema protesta. Speranza dimenticava però che il M5S aveva già precedentemente proposto la riduzione dei parlamentari. E va bene, direte voi: una volta tanto una dimenticanza può capitare anche a un supergiovane.

Purtroppo Speranza ha avuto una ricaduta. Alla nostra polizia informativa non poteva sfuggire una dimenticanza così maiuscola e persino multipla: sempre secondo Speranza, M5S sarebbe addirittura contrario all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Speranza ha dimenticato i molteplici tentativi di Grillo per convincere Bersani e colleghi alla rinuncia dei rimborsi elettorali.

Speranza ha dimenticato che una delle primissime cose fatte dal M5S in Parlamento (4 aprile 2013) è stata presentare una proposta di legge sull’abolizione dei contributi pubblici ai partiti politici. Speranza ha dimenticato che tutti i partiti si sono opposti al rinvio della prima rata dei rimborsi elettorali di luglio scorso, proposto dal M5S. 91 milioni di euro.

Speranza ha dimenticato che sono Pd e Pdl a cincischiare da mesi sul nodo dei finanziamenti pubblici ai partiti, nonostante Letta parlasse di “accordo trovato” già a maggio scorso. Si perde tempo per arrivare alla solita questione di fiducia in stile Letta e a una legge scritta ad hoc dal governo, non modificabile da emendamenti parlamentari? Il dubbio viene. Speranza ha infine dimenticato che sono i partiti ad avere disperato bisogno dei rimborsi elettorali: altrimenti devono tirare giù la serranda dall’oggi al domani.

Di fronte alla recrudescente smemoratezza di Speranza, il nostro MinCulPop pentastellato non può far altro che consigliare al “giovane vecchio” piddino questa lettura per allietare la sua convalescenza. Con i migliori auguri di pronta guarigione.